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Dalle banane nasce il Kuori

Si chiama KUORI, vuole combattere gli sprechi usando gli scarti alimentari e lo sfruttamento degli animali e del pianeta

di Roberto Bagazzoli
13 ott 2023
Foto di Julia Kuzenkov per Pexel
Foto di Julia Kuzenkov per Pexel

Si chiama Sarah Harbarth è una designer svizzera, ( come racconta Greenme) da sempre interessata alle tematiche ambientali, ha trovato un potenziale nelle bucce di banana e le ha trasformate in un materiale sostenibile che si chiama KUORI, il tutto all’insegna dell’economia circolare, che vuole combattere gli sprechi usando gli scarti alimentari per offrire una alternativa capace di contrastare l’eccessivo sfruttamento delle risorse ambientali.

Così è riuscita a creare quattro diversi prodotti, completamente compostabili e realizzati con le bucce di banana. Il primo è stato un filamento per le stampanti 3D con il quale si può creare tutto ciò che si desidera. Il prodotto ha perfino una maggiore stabilità rispetto al normale PLA, materiale solitamente utilizzato per questo tipo di stampe.



Con KUORI, si possono produrre anche suole per scarpe sostenibili, trovando una soluzione al problema delle microplastiche che si staccano quando si cammina per strada. Sostituendo la plastica utilizzata solitamente con le bucce di banana, non solo non si altera il terreno su cui si cammina, ma si potrebbe addirittura nutrirlo.

Di fronte alla pratica crudele di produrre articoli sfruttando gli animali, sempre con le bucce di banana, la designer ha progettato anche un’alternativa alla pelle sostenibile, vegana e riciclabile. Per mostrare le qualità di questo prodotto ha creato cinturini per orologio, ma la sua invenzione può essere tranquillamente sfruttata in diversi articoli, per una moda cruelty free.

Infine, per guardare la bellezza del mondo con un approccio sostenibile puntando sempre ad un consumo critico, la designer svizzera ha realizzato anche delle bellissime montature per occhiali fatte 100% con le bucce di banana.


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