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E chi non mangia in compagnia...

La colpa non è della cucina della nonna ma della nostra storia evolutiva

di Mirco Zani
6 dic 2019
E chi non mangia in compagnia...

E' da sempre un vecchio "adagio" che però inneggia al bere, ma ai piaceri della buona tavola non sappiamo tirarci indietro soprattutto quando siamo in buona compagnia.

A quanti sarà capitato  di tornare a casa dopo un pranzo in famiglia tenendovi la pancia dolorante e maledicendovi perché avete mangiato troppo, sappaite che la colpa non è della cucina, ma della nostria storia evolutiva. A questa conclusione sono arrivati un gruppo di psicologi dell'università di Birmingham che hanno analizzato 42 diversi studi sulle abitudini sociali legate all'alimentazione partendo dalla domanda "perché mangiamo di più quando siamo in compagnia?" L'abitudine arriva da molto lontano, ci riporta ai nostri antenati cacciatori-raccoglitori che lo facevano per una forma di "assicurazione" contro una caccia andata male: sapere che se torni a casa a mani vuote qualcun altro condividerà il suo cibo con te è un fortissimo collante sociale, e assicurarsi che tutti abbiano qualcosa significa tra l'altro che mangiare da soli, quando nessuno può controllare le dosi, è un comportamento da sempre scoraggiato.

Oggi le nostre abitudini sono decisamente cambiate, prendendo modalità più confacenti alla nostra salute, ma abbuffarsi in solitudine è ancora considerato sconveniente, mentre mangiare in compagnia di amici o parenti rende tutto più "social facilitation"come lo hanno definito i ricercatori ovvero si tende a magiare decisamente di più viene cioè vista come una sorta di "ricompensa collettiva" ("abbiamo il cibo, mangiamolo"). Da questa bizzarra forma di gratifica sono però esclusi gli estranei gli estranei con i quali si ha la tendenza a mangiare sempre meno di quello che ci andrebbe,o prendere porzioni piccole è un modo» per fare buona impressione. L'autrice Helen Ruddock mette però in guardia da questo comportamento per via delle sua eventuali conseguenze che è quello che un tempo era un premio per una caccia andata bene diventi un modo per indulgere in comportamenti poco sani.








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