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I bar sobri

Il fenomeno dei locali che servono solo bevande analcoliche cresce anno dopo anni è arriva anche in Europa

di Roberto Bagazzoli
12 set 2024
Immagine dalla pagina fb del Drunk or Sober di Londra
Immagine dalla pagina fb del Drunk or Sober di Londra

Il fenomeno dei ‘sober bar’, i bar sobri, dove si servono solo bevande analcoliche, cresce di anno in anno. Ce ne sono nelle principali metropoli americane, da New York a Los Angeles, da Orlando ad Austin e in quelle inglesi, dove fanno da contraltare ai rinomati pub che si riempiono il venerdì sera di clienti a caccia di sbronze.

A Parigi si segnala l’apertura del Déjà Bu, un bar dove si bevono Spritz, Gintonic e altri vini a zero gradazione alcolica. Inaugurano anche in Italia l’ultimo a Torino e i supermercati della penisola ampliano gli scaffali dedicati alle bevande analcoliche, inclusi i vini.  

Imprenditori e bartender coraggiosi accettano la sfida di proporre sempre più bevande, spumanti, birre, cocktail e aperitivi senza alcol in nome di una maggiore socializzazione tra avventori, bere senza gradazione alcolica aiuterebbe, assicurano e per andare incontro alla richiesta crescente di chi non beve bevande alcoliche per credo religioso, malattie croniche, siamo un popolo che invecchia e altre motivazioni personali. 

 Infine per questioni di coscienza degli stessi gestori di bar perché c’è anche chi si sente in colpa nel servire bevande che fanno male alla salute e l’alcol è in cima alla alla lista delle sostanze tossiche, con il fumo e via dicendo.  “I sober bar ridefiniscono la vita notturna” titolava la Cnn segnalando l’apertura di un nuovo locale ad Austin, Texas, il Sans Bar.





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