La rete è un mondo parallelo dove tutto si può realizzare o se ancora no, qualcuno sta lavorando per renderlo possibile. Ma speeso quel mondo è forviero di notizie inquietanti o creatore di situazioni che poco hanno a che vedere con il vivere civile. La notizia che arriva dalle pagine dell’Independent ha però del paradosso che nella sua preoccupante attualità una volta arrivati alla fine della lettura strappa addirittura un sorriso. Tutto nasce da una frase uscita da un canale al di sopra di ogni sospetto. La suddetta frase incrimanata è: "Il bianco attacca il nero" commentando una partita con il Gran Maestro Hikaru Nakamura, ma tanto è bastato a far scattare sull'attenti l'intelligenza artificiale per "contenuto a sfondo razzista".
Quindi tanto basta a far bloccare il canale di provenienza di tale infamità offensiva e denigratoria verso una parte di umanità. Preso di mira dall'intelligenza artificiale è il canale di scacchi più famoso nel mondo e nel web con i suoi iscritti che superano il milione di appassionati, lo YouTube Agadmator. L'Indipendent sull'episodio ha aperto un approfondimento, perché al di la dell'ironia "involontaria" suscitata dalla vicenda, è evidente che volessero spiegare quanto successo ai loro lettori.
A mandare in tilt gli algoritmi sono state le parole bianco accostata a attacca poi il nero, in questo caso però ad indicare i due schieramenti di scacchi cosa che ovviamente è stata recepita dall'intelligenza artificiale come incitamento all'odio razziale. Tanto è bastato per fare scattare il blocco dell'inconsapelo e incolpevole canale ben lontano da tali argomentazioni. Antonio Radic, proprietario del canale ha poi avviato una raccolta di oltre 68mila commenti da cinque diversi canali YouTube dedicati agli scacchi e ben l'82 per cento non conteneva alcun riferimento razzista, ma solo il gergo tipico dei giocatori di scacchi.
Nel mondo virtuale di internet non sono comunque solo quelle le parole che mettono in allerta i sistemi di segnalazione, parole come attacco, cattura, minaccia, vengono segnalate anche quando in realtà prese nel contesto della frase possono esprimere infiniti significati anche assolutamente innocui.