Tra il pubblico che ha assistito all'ultimo concerto dei Genesis con Phil Collins c'era anche lui, Peter Gabriel, primo frontman della band e primo componente ad andarsene. Questo rende tutto più difficile da credere che sia una cosa provvisoria, questa volta è finita davvero Phil Collins non ce la fa a proseguire e saluta. Sabato 26 marzo a Londra, alla 02 Arena, è stato l'ultimo concerto della sua vita. Che fosse malato da tempo, di voci ne giravano tante, ma la speranza era che non fosse così grave da farlo ritirare dalle scene. E invece cala il sipario sulla leggendaria carriera del 71enne frontman dei Genesis. L'autore di hit come "Against all odds" e "Sussudio", per restare alla carriera in solitaria, ma che insieme al tastierista Tony Banks e il bassista Mike Rutherford, aveva recentemente annunciato la reunion per il tour 'The Last Domino?'
Il momento più toccante è stato sicuramente quando ha spiegato il motivo che lo ha spinto alla dolorosa decisione, rivelando di non riuscire più a suonare in seguito agli interventi chirurgici subiti alla schiena e che gli hanno provocato danni ai nervi del piede. "Ho otto viti nella schiena, l'intervento mi ha lasciato il piede insensibile". I successivi interventi non hanno migliorato il quadro, anzi gli hanno causato le "maledette" lesioni. A questo si aggiungono i problemi di diabete e una caduta in cui sbatté la testa nel 2017. Phil Collins è un mito del rock, fin da quando nel 1975, proprio con l'addio di Gabriel, era passato da batterista a essere la voce dei Genesis. Un successo planetario che poi si è ripercosso anche sulla sua carriera di solista. Quindi "Game Over". Nemmeno vedere alla batteria dei suoi Genesis, durante il concerto, un altro Collins, il figlio Nic, ci può consolare.
E siccome "la speranza è l'ultima a morire" non ci costa nulla continuare a sperare che i Genesis possano continuare, sempre con un Collins alla batteria.....