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Scacchi + boxe = Chessboxing

Dal 2003 esistono i campionati di questo improbabile mash-up sportivo

di Lia Fiorio
18 ott 2019

Una tradizionalissima partita a scacchi tra un destro e un sinistro sul ring, tra un gancio ed un jab. É il chess boxing, una stramba disciplina nata 16 anni fa, quando Iepe Rubingh, olandese, il suo ideatore, diede forma alla bizzarra idea rifacendosi ad una oscura graphic novel intitolata "Freddo Equatore" del fumettista e regista serbo Enki Bilal.

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E come spesso accade c'è un curioso aneddoto che racconta la nascita di questo improbabile mash-up sportivo.  Dopo una partita a scacchi con un amico che rischiava l'arrocco, gli propose di "chiudere i conti" per così dire con un incontro di pugilato in un bar di Amsterdam... Così nacque tutto. "Sapete cosa, dovevamo combattere, misurarci su tutti i livelli, sia mentale che fisico" ha detto Bilal. E in questo sport, infatti, si alternano 4 minuti di scacchi e  3 di boxe , con una pausa, ma breve,  tra l'uno e l'altro. Per un totale di 11 round, 6 di scacchi e 5 di boxe.



"L'idea mi è venuta così, all'improvviso - ha ricordato ancora Enki - ho immaginato una scacchiera su un ring, poi il ring diventa la scacchiera, e allora le due cose si alternano, prima una partita di scacchi, poi la boxe... Sono felice che la mia storia e i miei personaggi siano serviti, è una cosa divertente". Due mondi diversi che si incontrano, quello della mente e quello dei muscoli, da sempre in antitesi per noi,  ma non per questi atleti -pensatori... e non è facile eccellere in entrambi.  "La parte più difficile? - dice Bilal- Quando boxi segui il tuo istinto; negli scacchi, invece devi prenderti due o tre secondi".


Tim Woolgar, il più famoso chessboxer del Regno Unito commenta:  “Sembrano sempre strani due pugili seduti a giocare a scacchi per poi iniziare a picchiarsi l'un l'altro in pochi secondi! Ma funziona davvero bene. Gli scacchi sono esteriorizzazione della mente interiore del pugile, e viceversa lo è della mente interiore del giocatore di scacchi.”

Ma come si vince? L'incontro può terminare per KO oppure per scacco matto, ma anche per decisione del giudice o per esaurimento dei venti minuti a disposizione da parte di uno dei due contendenti.



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