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La Ciacareda, "La vègia cumé una volta” di Checco Guidi

Sono una serie di incontri dialettali gratuiti per adulti e famiglie alla riscoperta delle tradizioni legate al nostro territorio

di Mirco Zani
28 ott 2019

La “vegia” è indissolubilmente legata ai ricordi di infanzia di Checco Guidi, anni trascorsi ai Casetti a Serravalle, dove i genitori gestivano una bottega, una piccola attività commerciale che gli consentiva di osservare la realtà da quello che era un punto di incontro e ritrovo, un punto di osservazione speciale “la mia vègia era intorno al camino d’inverno, sugli scalini delle abitazioni d’estate, qui si incontravano le donne con i ventagli, i ragazzini, gli uomini, si giocava, si parlava, ci si scambiavano consigli sulla campagna. Naturalmente ci si esprimeva in dialetto, ogni Castello ne ha uno diverso, l’italiano lo cominciavamo a parlare a scuola, guai se non lo facevamo, la maestra ci redarguiva subito: qui si parla in italiano”.



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