Avrebbe compiuto 92 anni a dicembre, Fiorenzo Magni. Era il terzo uomo del ciclismo eroico - come sottolinea la Gazzetta dello Sport - alle spalle di Coppi e Bartali.
Un lutto considerevole nel mondo del ciclismo, quel mondo che già da tempo non gli apparteneva più. Perchè il suo ciclismo, quello vero, era fatto di corridori e biciclette, nient'altro.
Temi lontani anni luce dagli ingaggi faraonici di oggi, non ultimo il passaggio di Cavendish alla Quick Step, e legati troppo spesso a faccende collaterali che con lo sport non c'entrano niente - vedi il caso Armstrong.
Un corridore vero, uno sportivo vero, un uomo vero. Con lui se ne va una grossa fetta di Ciclismo, quello con la C maiuscola.
Luca Pelliccioni
Un lutto considerevole nel mondo del ciclismo, quel mondo che già da tempo non gli apparteneva più. Perchè il suo ciclismo, quello vero, era fatto di corridori e biciclette, nient'altro.
Temi lontani anni luce dagli ingaggi faraonici di oggi, non ultimo il passaggio di Cavendish alla Quick Step, e legati troppo spesso a faccende collaterali che con lo sport non c'entrano niente - vedi il caso Armstrong.
Un corridore vero, uno sportivo vero, un uomo vero. Con lui se ne va una grossa fetta di Ciclismo, quello con la C maiuscola.
Luca Pelliccioni
Riproduzione riservata ©