Lance Armstrong va all'attacco. Paradossale, di primo acchito. Ma è proprio così: il texano identificato come l'uomo del doping un po' in tutti i bar al di qua e al di là dell'Atlantico, mette in pratica il precetto realista del divide et impera. Visto che il mal comune è mezzo gaudio, Armstrong asserisce senza pudore o vergogna di essere stato semplicemente una goccia nel mare del ciclismo, sottolineando come tutti si dopavano, tutti si dopano e tutti si doperanno. Una tesi propugnata anche sa Schwazer che sottolinea come la differenza caratteriale che intercorre tra i due stia indirizzando la corrida mediatica su binari diversi, pur nella comune identità di doping sportivo.
Non risparmia nessuno Armstrong: “Nessuna generazione del ciclismo era pulita. Tutti cercavano un “aiuto” e la mia generazione non è diversa dalle altre, si sono solo evoluti i sistemi per incrementare le proprie prestazioni”. Non fa sconti, o sarebbe meglio dire, spara ad altezza uomo lo statunitense che in un'intervista rilasciata a cyclingnews.com glissa: “Cento anni fa ci si aggrappava ai treni, oggi c'è l'Epo. Nessuna generazione è stata pulita. Nemmeno quella di Merckxx, Hinault, LeMond, così come quella di Coppi o Gimondi, quella di Bartali o di Indurain. Così era la mia.”
Ancora non sappiamo di chi sarà la prossima, ma le fondamenta su cui si sta innalzando non sembrano certo solide. Frank Schleck è stato sospeso fino al 14 luglio dalle autorità anti-doping del Lussemburgo. Una pena di 12 mesi retrodatata alla Grande Boucle dello scorso anno, dove risultò positivo allo Xipamide. Smentite prevedibili da parte del ciclista, ma al prossimo Tour non ci sarà.
Luca Pelliccioni
Non risparmia nessuno Armstrong: “Nessuna generazione del ciclismo era pulita. Tutti cercavano un “aiuto” e la mia generazione non è diversa dalle altre, si sono solo evoluti i sistemi per incrementare le proprie prestazioni”. Non fa sconti, o sarebbe meglio dire, spara ad altezza uomo lo statunitense che in un'intervista rilasciata a cyclingnews.com glissa: “Cento anni fa ci si aggrappava ai treni, oggi c'è l'Epo. Nessuna generazione è stata pulita. Nemmeno quella di Merckxx, Hinault, LeMond, così come quella di Coppi o Gimondi, quella di Bartali o di Indurain. Così era la mia.”
Ancora non sappiamo di chi sarà la prossima, ma le fondamenta su cui si sta innalzando non sembrano certo solide. Frank Schleck è stato sospeso fino al 14 luglio dalle autorità anti-doping del Lussemburgo. Una pena di 12 mesi retrodatata alla Grande Boucle dello scorso anno, dove risultò positivo allo Xipamide. Smentite prevedibili da parte del ciclista, ma al prossimo Tour non ci sarà.
Luca Pelliccioni
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