Ha vinto Max Blardone il suo settimo gigante in carriera, il secondo stagionale. E’ il quarto podio consecutivo per lui che mette ali e sci sotto piedi montati su gambe vecchie di 32 anni, e articolate su caviglie (una in particolare) malandate e rattoppate. Ha vinto di classe il conte Max sulla pista di Crans Montana, sulla neve marcia che in carriera ha sempre odiato. Ha schiantato Marcel Hirscher che lo precedeva dopo la prima manche e si preparava a trionfare. Tutto rimandato invece perché era il giorno di Blardone che poi ha festeggiato alla “Tomba” buttandosi del parterre ed è stato festeggiato da Tomba con un sms all’1 e 20 di notte. L’ora della bomba. Ma è grand’Italia anche al femminile. Un SuperG geograficamente bulgaro perché corso sulla pista di Bansko e politicamente bulgaro per via della vittoria di Lindsey Vonn, l’americana che ha cannibalizzato la Coppa. Ma in chiave azzurra vale il terzo posto di un’altra trentenne Daniela Merighetti. E’ stato il giorno della generazione di ritorno, quella dei cosiddetti sorpassati. Calendario di fine inverno: prossimo week end agonistico per uomini jet, Kvitfjel (Norvegia) con due SuperG e una Discesa; donne tra i pali stretti tedeschi di Ofterschwang.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
Riproduzione riservata ©