Al PalaFantozzi è festa doppia per Capo d'Orlando, che col 98-88 sulla VL Pesaro torna a vincere dopo 6 sconfitte e, soprattutto, conquista la seconda qualificazione ai playoff della sua storia.
E qui c'è pure lo zampino di Venezia, perché se Brindisi avesse espugnato la Laguna avrebbe chiuso alla pari coi siciliani e gli avrebbe sottratto l'ottavo posto, in virtù del vantaggio negli scontri diretti. Invece l'Umana Reyer s'impone 86-65 e spinge Capo d'Orlando al gran galà del campionato, roba che da queste parti si è vista solo nel 2008. Nella speranza che non finisca come allora, quando ai playoff seguirono esclusione dal campionato e retrocessione in C.
Ora sotto con un quarto sulla carta impossibile contro l'Olimpia Milano campione in carica e testa di serie, ma poco importa, perché quel che conta è esserci. L'accesso ai playoff arriva a coronare l'inattesa, grande stagione dei ragazzi di Di Carlo: una cavalcata da favola che si stava convertendo in dramma per colpa di quel filotto di ko di cui s'è detto, poi ecco la serata perfetta di ieri e tutto si è sistemato.
Pesaro arriva al PalaFantozzi con la salvezza già in tasca e priva della sua punta di diamante Jarrod Jones, in permesso e forse pure al passo d'addio. C'è però Clarke, che nei primi 5' infila 8 dei suoi 14 punti – con due triple annesse - e issa gli ospiti sul 6-13. Capo d'Orlando ha bisogno della scossa e la trova con la tripla di Diener, che sommata ai 6 punti filati di Iannuzzi dà il là a un 14-1 che di fatto chiude i giochi.
Il primo vantaggio a due cifre lo firma Kikowski in avvio di secondo quarto e da lì in poi Pesaro si porta al massimo a -6. Viceversa i siciliani arrivano a metterne anche 21 tra loro e gli ospiti, trascinati da Diener – che come Nnoko dall'altra parte ne fa 21- e da Iannuzzi, che chiude a 24.
RM
E qui c'è pure lo zampino di Venezia, perché se Brindisi avesse espugnato la Laguna avrebbe chiuso alla pari coi siciliani e gli avrebbe sottratto l'ottavo posto, in virtù del vantaggio negli scontri diretti. Invece l'Umana Reyer s'impone 86-65 e spinge Capo d'Orlando al gran galà del campionato, roba che da queste parti si è vista solo nel 2008. Nella speranza che non finisca come allora, quando ai playoff seguirono esclusione dal campionato e retrocessione in C.
Ora sotto con un quarto sulla carta impossibile contro l'Olimpia Milano campione in carica e testa di serie, ma poco importa, perché quel che conta è esserci. L'accesso ai playoff arriva a coronare l'inattesa, grande stagione dei ragazzi di Di Carlo: una cavalcata da favola che si stava convertendo in dramma per colpa di quel filotto di ko di cui s'è detto, poi ecco la serata perfetta di ieri e tutto si è sistemato.
Pesaro arriva al PalaFantozzi con la salvezza già in tasca e priva della sua punta di diamante Jarrod Jones, in permesso e forse pure al passo d'addio. C'è però Clarke, che nei primi 5' infila 8 dei suoi 14 punti – con due triple annesse - e issa gli ospiti sul 6-13. Capo d'Orlando ha bisogno della scossa e la trova con la tripla di Diener, che sommata ai 6 punti filati di Iannuzzi dà il là a un 14-1 che di fatto chiude i giochi.
Il primo vantaggio a due cifre lo firma Kikowski in avvio di secondo quarto e da lì in poi Pesaro si porta al massimo a -6. Viceversa i siciliani arrivano a metterne anche 21 tra loro e gli ospiti, trascinati da Diener – che come Nnoko dall'altra parte ne fa 21- e da Iannuzzi, che chiude a 24.
RM
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