In crescita e finalmente protagonista nel circuito, il tennis italiano si scopre anche erbivoro. Lo fa una rovente domenica di giugno, di quelle classiche pre Wimbledon, lo fa grazie a Matteo Berrettini che a Stoccarda firma un capolavoro che a 23 anni lo fa il primo azzurro di sempre a conquistare tre titoli Atp. L'ultimo ad arrendersi, in finale, è il canadese Felix Auger-Aliassime, un diciottenne predestinato che serve come Karlovic, ma che ha pure una certa sensibilità di mano. È stato sufficiente un solo break al tennista romano far suo l'incontro. È arrivato al terzo game e ha consentito, nel rispetto dell'alternanza, di servire per il set sul 5-4 e chiudere 6-4. Sotto di uno il giovane canadese non si smarrisce, anzi. Il suo rendimento sale al servizio e pur continuando a prendere rischi per tenere alto il livello dello scambio, Auger-Aliassime sbaglia poco. Berrettini non molla, tira di dritto nei pressi della riga e imposta di rimessa, nonostante l'erba, al cospetto di un avversario che più di una volta va giù di serve&volley. Per decidere la seconda partita arriva il tie break. Interminabile e che scivola via tra servizi imprendibili, set e match point. Fino al 12-11 e al meraviglioso rovescio che archivia tutta l'erba battuta di Stoccarda ai piedi di Matteo Berrettini.
Che sorpresa sull'erba, Berrettini vince a Stoccarda
Regolato in finale il canadese Felix Auger Aliassime 6-4 7-6
16 giu 2019
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