“Preghiamo che non ci siano intoppi” avranno pensato, visto il periodo, gli organizzatori della Vuelta a España. Così l'edizione 2021 porterà la carovana da una cattedrale all'altra: partenza il 14 agosto da Burgos – la cui villa del Signore compie 800 anni – e, in omaggio all'Anno Santo Compostelano, traguardo il 5 settembre a Santiago de Compostela, storica meta di lunghi pellegrinaggi spirituali. In mezzo 3336,1 km tutti su suolo spagnolo, anche perché gli sconfinamenti, di questi tempi, sono più beghe che altro. Il tracciato torna alle classiche 21 tappe come da pre-covid, ma ci sono grosse novità: oltre al mancato arrivo a Madrid non ci saranno nemmeno i Pirenei, mentre torna l'Andalusia e c'è l'inedita salita sul Gamoniteiru, un picco che supera i 1700 metri.
Ma l'assenza della catena condivisa coi francesi non significa che gli scalatori si divertiranno poco, anzi: le uniche due cronometro (entrambe individuali) sono quelle del primo e dell'ultimo giorno, la Burgos-Burgos (appena 8 km) e la Padròn-Santiago. Nel mezzo 8 traguardi in quota e 11 tappe in media o alta montagna. Assaggi di salita vera già alla tappa 3 con l'arrivo sul Picon Blanco (pendenze vicine al 17%), mentre la prima grande tappa montana sarà la 7, con 6 passi e il traguardo sul Balcon di Alicante, una delle novità dell'anno. Altro finale in vetta in Andalusia, alla nona, col Velefique (13 km con pendenza media al 13%); nella 14 sul passo di prima categoria del Pico Villuercas; e nell'ultima settimana, nella 17, sui laghi di Covadonga, e alla 18 col già citato Gamoniteiru, con arrivo su una salita di 15 km con pendenza media tra 10 e 12%.