I Capi di Stato salutano con il loro augurio la delegazione in partenza per Andorra. E’ il momento più alto, quello della famosa scossa che ogni atleta deve avvertire. Onore e responsabilità di gareggiare indossando la maglia del proprio Paese. Lo sport del Titano va ai Giochi dei Piccoli Stati “per noi belli ed importanti come le Olimpiadi” ha ricordato il segretario di Stato allo Sport Paride Andreoli. Dal presidente del Comitato Olimpico Angelo Vicini la garanzia che ogni atleta si è preparato scrupolosamente per l’evento e che quindi la coscienza sportiva della Repubblica è a posto. Ribadito anche lo sforzo organizzativo per far si che attraverso i media tutti i cittadini possano vivere dalla prima all’ultima emozione. Fiducia in tutto il movimento è stata espressa dalla Reggenza, che ha augurato le migliori fortune e i più alti successi a chi è chiamato a tradurre sul campo tutto l’impegno e la voglia di sport del paese. E se il primo obiettivo e la prima funzione dello sport è quella di formare i giovani, un bel segnale arriva dalla scelta del portabandiera. Sarà la più giovane della delegazione.
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