Al Giro si mettono le ruote in salita col tappone appenninico d'Abruzzo e come da copione la scena va ad Egan Bernal. La frazione n°9 vede l'approdo in rosa del vincitore del Tour 2019, arrivato in solitaria sul traguardo di Campo Felice (posto su una verticale finale con pendenza media dell'8% e punte del 14%). A 7” dal colombiano ci sono gli altri due componenti del podio di giornata, Giulio Ciccone (sempre più protagonista tra gli azzurri) e Aleksandr Vlasov. Subito dietro c'è Remco Evenepoel, che nella generale è ora il primo inseguitore di Bernal, con 15” di ritardo: a 21” c'è Vlasov e a 36” c'è proprio Ciccone, davanti all'ex capoclassifica Valter. Saluta la carovana invece Matej Mohoric, protagonista di una caduta tremenda nelle battute iniziali: la sua bici si pianta – e si spezza – in un tornante, scaraventandolo verso una brutta botta alla testa. Il casco ha evitato un epilogo in tragedia, ma per sicurezza lo sloveno, seppur cosciente, è stato portato in ospedale.
In quel momento cominciava a mettersi in evidenza Geoffrey Bouchard, grande protagonista per il grosso della Castel di Sangro-Campo Felice. Il francese è praticamente sempre al comando, ora da solo, ora in gruppone, ora in coppia con Carr e di nuovo in solitaria all'inizio dell'ultima salita, quando si comincia a far sul serio. Lì ha quasi 2' sul plotone della rosa e a 3 km dal traguardo è ancora avanti di 1' 07”. La sua epopea si ferma negli ultimi mille metri, silurato prima da Bowman e poi da quelli che contano. Quelli che si giocano tappa e maglia, lasciata vacante da un Valter che non regge e s'arrende. Ciccone e Vlasov se la sentono e attaccano, ma quando parte Bernal è tana libera tutti: il colombiano vola sullo sterrato e va a trionfare per quello che è il primo colpo d'autore di questa edizione, valsogli lo sbarco in rosa.