La figuraccia va in onda in mondovisione e sporca il Giro più bello degli ultimi anni. A rovinarlo l'asfalto di Roma, più insidioso per i pedalatori dello sterrato del Colle delle Finestre. Tubolari che saltano in serie, ruote messe a dura prova dalle ormai leggendarie buche capitali. Al terzo passaggio ai Fori Imperiali la protesta sindacale del gurppo vine eraccolta dall'organizzazione che neutralizza il tempo. L'incoronazione di Chris Froome arriva quindi in anticipo, il Giro d'Italia 2018 è suo. Peccato finisse tra le polemiche il numero 101 di una corsa rosa bellissima che pure nell'ultima giornata ha regalato polemiche a parte l'emozione di una volata: l'ha vinta Sam Bennet che allo sprint ha battuto la maglia ciclamino di Elia Viviani. Terzo successo di tappa per l'irlandese che si è spartito proprio con Viviani le occasioni per velocisti. Compreso oggi, quando a tappa neutralizzata gli uomini di classifica si staccano e lasciano fare. Qualche tentativo di anticipare la volata, qualche idea per l'ultimo attacco del 2018. Tutto neutralizzato dalla Quick Step che apparecchiava per Viviani. E poi vinceva Bennet
r.c.
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