Sulle ultime salite del Giro – quelle comprese nei 190 km che separano Pordenone ed Asiago – il potenziale momento della verità per Nairo Quintana – tornato a vestire di rosa – ma anche per Nibali e soprattutto per Tom Dumoulin, che era chiamato a contenere il prevedibile distacco dagli scalatori in vista degli ultimi 30 km di crono individuale, previsti per domani sull'asse Monza-Milano, al fine di potersi giocare le proprie chance di vittoria nella lotta contro il tempo.
E c'è da dire che l'olandese, fino a ieri leader della classifica generale, ha ottenuto dalla penultima tappa del Giro n. 100 quello che voleva: ritmi alti, fin da subito, e ripetuti attacchi portati da Pinot, Nibali ma anche Quintana, pur non troppo dedito al lavoro di squadra nonostante la difesa della maglia rosa spetti a chi la indossa.
Succede così che nel finale si formano due gruppetti: quello con il leader battente bandiera Movistar, tallonato da Nibali, Pinot, Zakarin e Pozzovivo, e quello comprendente Tom Dumoulin, insieme al connazionale Mollema, ma anche a Jungels e l'elvetico Reichenbach.
L'uomo di punta della Sunweb riesce a contenere il distacco, nonostante il passo folle tenuto dagli uomini di classifica, destreggiandosi bene anche nei tratti discendenti. All'arrivo – in cui è il francese Thibaut Pinot ad imporsi nella volata lanciata da Pozzovivo e persa da Zakarin – Dumoulin paga 15'' di ritardo da Nibali, che con l'abbuono per il terzo posto di tappa precede l'olandese di appena 14'' nella generale; 53'' quelli che dovrà provare a farsi bastare Nairo Quintana, finito nel mirino di Dumoulin in vista della crono di domani, nella quale è proprio Tom Dumoulin a partire col favore dei pronostici, per arrivare a Milano da vincitore.
LP
E c'è da dire che l'olandese, fino a ieri leader della classifica generale, ha ottenuto dalla penultima tappa del Giro n. 100 quello che voleva: ritmi alti, fin da subito, e ripetuti attacchi portati da Pinot, Nibali ma anche Quintana, pur non troppo dedito al lavoro di squadra nonostante la difesa della maglia rosa spetti a chi la indossa.
Succede così che nel finale si formano due gruppetti: quello con il leader battente bandiera Movistar, tallonato da Nibali, Pinot, Zakarin e Pozzovivo, e quello comprendente Tom Dumoulin, insieme al connazionale Mollema, ma anche a Jungels e l'elvetico Reichenbach.
L'uomo di punta della Sunweb riesce a contenere il distacco, nonostante il passo folle tenuto dagli uomini di classifica, destreggiandosi bene anche nei tratti discendenti. All'arrivo – in cui è il francese Thibaut Pinot ad imporsi nella volata lanciata da Pozzovivo e persa da Zakarin – Dumoulin paga 15'' di ritardo da Nibali, che con l'abbuono per il terzo posto di tappa precede l'olandese di appena 14'' nella generale; 53'' quelli che dovrà provare a farsi bastare Nairo Quintana, finito nel mirino di Dumoulin in vista della crono di domani, nella quale è proprio Tom Dumoulin a partire col favore dei pronostici, per arrivare a Milano da vincitore.
LP
Riproduzione riservata ©