Una delle poche regole certe è che chi tiene la palla 80 minuti e costruisce e comanda la classifica è logico che vinca. Quindi la Juventus vince con merito contro un Cesena che fa quello che può e deve. Soffre, si chiude, vorrebbe ma non riesce a ripartire e fa passare i minuti perché finchè sta zero a zero vai a capire. Hanno intensità e fame i padroni di casa, ha tanti cerotti Arrigoni che si deve presentare con una cerniera di destra formata da Rossi e Ghezzal e non è il caso di andare oltre. Dopo l’intervallo Conte prova a muovere qualcosa perché c’è come l’impressione che i blu di Romagna abbiano anche l’idea di arrivare alla fine. Ma è l’anno della Juventus. Non quello di Del Piero che entra e finisce spiaggiato da un tacchetto di Rossi, mentre tanta pressione porta al gol di Marchisio preso, e Arrigoni si arrabbierà, a difesa schierata. Poi è l’anno della Juve e qualcosa deve sempre succedere per autorizzare le malizie di chi vuole pensar male. Antonioli anticipa Giaccherini che lo travolge e vola a terra. L’arbitro Doveri dice rigore ed esplusione con il terzo cambio già fatto e Rodriguez in porta. Sicuramente è solo un errore, ma per chiudere le partite è una bella comodità.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
Riproduzione riservata ©
