Logo San Marino RTV

L'espulsione diventa esecutiva, Djokovic lascia l'Australia

di Roberto Chiesa
16 gen 2022

La prima brutta storia sportiva del 2022 è finita alle 12,30 con un volo per Dubai. Novak Djokovic lascia l'Australia. Espulso, tecnicamente un clandestino. Il visto gli è stato revocato a seguito della sentenza della Corte Federale che ha deciso di confermare quanto disposto dal Ministero dell'Immigrazione. Il ricorso dei legali del giocatore non era nel merito del provvedimento, ma sulla legittimità dello stesso. E teoricamente anche questa ulteriore sentenza sarebbe stata appellabile, ma non in tempo per giocare gli Open. E così Djokovic ha deciso di rinunciare alla sua battaglia e fare la valigia.

Senza polemica, Nole di dice semplicemente amareggiato e su tutta la serie di errori che hanno portato a questo caso rifletterà a Dubai. Ad alzare i toni però ci pensa il Premier serbo Vucic: "Il Governo australiano ha maltrattato per 11 giorni il numero uno del mondo prima di confermare la decisione della prima ora". Proteggere i sacrifici degli australiani durante questa pandemia è invece il feel rouge delle autorità di Canberra. È, così almeno pare, l'ultima atto di una lunghissima controversia legale che non ha riguardato solo la mancata vaccinazione del tennista ma anche gli errori sui suoi documenti di viaggio.

Il buco, meglio la voragine che il forfeit di Djokovic apre in tabellone, premia il siciliano Salvatore Caruso che, sconfitto all'ultimo turno delle quali, entrerà come lucky looser. Forse il lucky looser più famoso della storia. E mentre l'Atp parla di sentenza che mette fine a un brutto periodo, continua a raccomandare la vaccinazione, augura a Djokovic di tornare presto in campo. Ognuno si tiene le sue ragioni e da questa notte, finalmente, la palla passerà al campo.





Riproduzione riservata ©