Soli, o meglio solidali con i loro tifosi, ma soli. I sindaci che dicono no al sabato ricevono porte in faccia. Dalla Lega che rifiuta un confronto e anche dal Coni. Prima della riunione dei primi cittadini rivoltosi svolta oggi a Piacenza, il presidente del Coni, Petrucci, gelava l’atmosfera e chiudeva ogni spiraglio. “Giusti tutti gli appunti, ma la Lega ha sempre deciso in piena autonomia giorno e ora delle partite, non vedo cosa sia cambiato”. I primi cittadini tengono duro. Piacenza, Mantova, Arezzo, Bergamo, Cesena, Brescia, Bologna, Catania, Cremona, Modena, Verona, Vicenza in prima linea, ma pure dalle amministrazioni comunali di Rimini, Catanzaro e Trieste sono arrivati fax di solidarietà all’azione dei colleghi. Al termine della riunione l’assemblea ha redatto un documento con il quale si promuove un incontro a tre tra sindaci, Lega Calcio e vertici Rai. La tv pubblica italiana infatti, titolare dei diritti relativi al campionato di serie B, non intende considerare nemmeno l’ipotesi del sabato sera. La volontà di costruire un novantesimo minuto dedicato al torneo cadetto programmato per le 18.30 del sabato non ammette scappatoie. Il tempo stringe, ma il campionato partirà regolarmente. Domenica infatti la serie A è ferma per gli impegni delle nazionali e allora c’è spazio per la serie B.
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