La fine di una dinastia? Presto per dirlo, ma certo un colpettino al trono è arrivato. Tony Martin, re indiscusso della crono individuale da tre anni a questa parte, ha registrato oggi – a Ponferrada – la prima insubordinazione, il primo affronto all'egemonia che fino al primo pomeriggio di oggi nessuno osava neppure ipotizzare. Eppure la rivoluzione inglese firmata Bradley Wiggins – del Team SKY – è arrivata, inesorabile: 26'25''52 il tempo del britannico, che ha pedalato ad una media di 50 km/h abbondanti.
Bocciato, all'esame di maturità, Adriano Malori. Il talento azzurro, già campione del Mondo e d'Europa Under 23 nel 2008, ha fallito l'approdo all'Olimpo di specialità. Stiamo pur sempre commentando un sesto posto ottenuto al confronto dei più forti del mondo – è vero – ma le qualità del 26enne parmense e le aspettative tessute alla vigilia, lasciano più l'amaro in bocca di quanto non sia effettivamente – e indubbiamente – il prestigio di un piazzamento in questo consesso.
Per Bradley Wiggins è il grande ritorno, lui che è stato costretto alla piazza d'onore nelle ultime edizioni dispari dei Mondiali: nel 2011 a Copenaghen e l'anno passato in Toscana. Un'altra medaglia nel suo palmarés quasi sconfinato: al titolo olimpico di Londra potrà ora affiancare quello iridato. Un ritorno agli allori sommesso ed ancora poco probante: il Bradley Wiggins che dominò il Tour de France nel 2012 chissà se lo rivedremo più, oscurato poi dalla concorrenza interna di Froome, dalla ribalta spagnola ed in ultimo dal nostro Vincenzo Nibali. L'essere riuscito a mettersi alle Tony Martin – e di ben 26'' – è comunque un elemento da tenere in forte considerazione. I tempi in cui “Wiggo” divenne “Twiggo”, in seguito ai successi di Londra e Parigi ottenuti nello stesso anno, sono certo meno lontani.
LP
Bocciato, all'esame di maturità, Adriano Malori. Il talento azzurro, già campione del Mondo e d'Europa Under 23 nel 2008, ha fallito l'approdo all'Olimpo di specialità. Stiamo pur sempre commentando un sesto posto ottenuto al confronto dei più forti del mondo – è vero – ma le qualità del 26enne parmense e le aspettative tessute alla vigilia, lasciano più l'amaro in bocca di quanto non sia effettivamente – e indubbiamente – il prestigio di un piazzamento in questo consesso.
Per Bradley Wiggins è il grande ritorno, lui che è stato costretto alla piazza d'onore nelle ultime edizioni dispari dei Mondiali: nel 2011 a Copenaghen e l'anno passato in Toscana. Un'altra medaglia nel suo palmarés quasi sconfinato: al titolo olimpico di Londra potrà ora affiancare quello iridato. Un ritorno agli allori sommesso ed ancora poco probante: il Bradley Wiggins che dominò il Tour de France nel 2012 chissà se lo rivedremo più, oscurato poi dalla concorrenza interna di Froome, dalla ribalta spagnola ed in ultimo dal nostro Vincenzo Nibali. L'essere riuscito a mettersi alle Tony Martin – e di ben 26'' – è comunque un elemento da tenere in forte considerazione. I tempi in cui “Wiggo” divenne “Twiggo”, in seguito ai successi di Londra e Parigi ottenuti nello stesso anno, sono certo meno lontani.
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