C'è sempre una manciata di centesimi di secondo tra Anna Fenninger e Tina Maze, le grandi protagoniste dei Mondiali di sci alpino di Beaver Creek, in Colorado.
Già in prima linea a contendersi il primo oro della rassegna iridata statunitense, la slovena e l'austriaca sono tornate a sfidarsi nella regina delle discipline alpine: la discesa libera.
Un muro infinito, quello della Raptor, che chiama le jet-women ad uno sforzo immane: quasi due minuti a velocità folli, condite da salti, insidiose zone d'ombra e virate al limite.
La Fenninger parte così così, ma il tempo che fa registrare in fondo – grazie ad un quarto e quinto parziale mostruosi – le permettono di prendersi la testa con buonissime chance di prendersi un altro oro. La Maze è però motivata a riscattare la piazza d'onore in SuperG, quando tre centesimi la relegarono al gradino di mezzo del podio. Gli stessi tre che al termine del primo parziale dividono le due e che al secondo le vedono incredibilmente alla pari. La differenza la Maze doveva farla – e l'ha fatto – nel parziale intermedio, il terzo, dove la Fenninger qualche imperfezione l'ha commessa.
La slovena non si è fatta pregare, accumulando un vantaggio che risulterà decisivo nel limitare i danni negli ultimi due. Il traguardo infatti la premia per appena due centesimi di secondo, grossomodo lo stesso, amaro, distacco che non le ha permesso di inaugurare i mondiali di Beaver Creek con l'oro nel SuperG e che soprattutto accende una nuova, affascinante rivalità tra Maze e Fenninger, destinate a dare spettacolo. Non solo ai Mondiali, magari scalzando una Lindsey Vonn che chiude con un secondo abbondante di ritardo e fuori dal podio, completato da Lara Gut.
La migliore delle azzurre è Daniela Merighetti, che chiude ottava. Fuori dalle 10 le Fanchini e Johanna Schnarf.
LP
Già in prima linea a contendersi il primo oro della rassegna iridata statunitense, la slovena e l'austriaca sono tornate a sfidarsi nella regina delle discipline alpine: la discesa libera.
Un muro infinito, quello della Raptor, che chiama le jet-women ad uno sforzo immane: quasi due minuti a velocità folli, condite da salti, insidiose zone d'ombra e virate al limite.
La Fenninger parte così così, ma il tempo che fa registrare in fondo – grazie ad un quarto e quinto parziale mostruosi – le permettono di prendersi la testa con buonissime chance di prendersi un altro oro. La Maze è però motivata a riscattare la piazza d'onore in SuperG, quando tre centesimi la relegarono al gradino di mezzo del podio. Gli stessi tre che al termine del primo parziale dividono le due e che al secondo le vedono incredibilmente alla pari. La differenza la Maze doveva farla – e l'ha fatto – nel parziale intermedio, il terzo, dove la Fenninger qualche imperfezione l'ha commessa.
La slovena non si è fatta pregare, accumulando un vantaggio che risulterà decisivo nel limitare i danni negli ultimi due. Il traguardo infatti la premia per appena due centesimi di secondo, grossomodo lo stesso, amaro, distacco che non le ha permesso di inaugurare i mondiali di Beaver Creek con l'oro nel SuperG e che soprattutto accende una nuova, affascinante rivalità tra Maze e Fenninger, destinate a dare spettacolo. Non solo ai Mondiali, magari scalzando una Lindsey Vonn che chiude con un secondo abbondante di ritardo e fuori dal podio, completato da Lara Gut.
La migliore delle azzurre è Daniela Merighetti, che chiude ottava. Fuori dalle 10 le Fanchini e Johanna Schnarf.
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