Un'infezione intestinale frutto di una cirrosi epatica, lo ha schiantato all'età di 57 anni. Alcool e sigarette sono stati per lui croce e delizia. Socrates, il calciatore-filosofo, ha provato a smettere mille volte ma, diceva perché dovrei cercare di mostrarmi diverso da quello che sono? Fino a quando ha messo scarpette e calzoncini era un piacere vederlo giocare, corse vellutate, sempre pronto ad inventare qualcosa, tocco di palla fantastico con un vizietto congenito: il colpo di tacco, emblema dell'inessenziale calcistico. Capitano nel 1982 di un super Brasile, quello di Zico e Falcao, cacciato dal Mondiale spagnolo dalla tripletta di Pablito Rossi. Socrates è arrivato in Italia nel campionato '84-'85 vestendo la maglia della Fiorentina, senza lasciare tuttavia un gran segno. In patria poi ha cominciato ad occuparsi anche di politica, le sue passioni: 'la bola' e Che Guevara. Veniva chiamato dottore per via di quella laurea in medicina, così rara fra i calciatori.
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