Jorge Lorenzo è sempre più vicino al mondiale, nonostante oggi abbia sbagliato le scarpe per la sua Aprilia. Alex ancora secondo, ma comunque da applausi per la regolarità mostruosa. Questi i verdetti della 250 dopo il terzultimo GP a casa Honda. Male, anzi malissimo le giapponesi, alla grande invece un giapponese alla seconda vittoria del 2006 con la KTM che al battesimo va già come il vento. Mentre Manuel Poggiali fatica nelle retrovie, alla fine il sammarinese chiuderà dodicesimo, il compagno Hiroshi Aoyama si prende la seconda vittoria consecutiva sul circuito di casa. Dietro di lui un grande De Angelis, onostante l’ennesima sconfitta in volata. Grande perché Alex sale sul podio per la nona volta in stagione, per la settima sul secondo gradino. Grande perché dal Mugello in poi De Angelis ha corso su ritmi da iride, steccando solo in Repubblica Ceca. Il terzo posto di Motegi è di Jorge Lorenzo che con gomme troppo morbide fa molto più del suo dovere. Lo spagnolo dilata ancora un po’ il vantaggio su Dovizioso, solo quarto, ed ora è ad un passo dal mondiale. L’Aprilia è invece già campione costruttori del 2006, il fatto che il titolo arrivi proprio qui nel tempio Honda rende la festa ancora più gustosa.
Torna invece ufficialmente in cantina lo champagne che Nicky Hayden aveva messo in fresco a metà stagione. Motegi non ha chiuso nessun discorso, anzi ha confermato che l’affare motogp è più che mai incerto. Solo quinto l’americano, in Giappone la festa è tutta italiana. Primo Capirossi, secondo Valentino, terzo Melandri. Tutti con un buon motivo per ridersela alla grande. Loris è al terzo centro stagionale con la Ducati, Macho gratta l’unico podio Honda nel giorno più nero. Il dottore ancora una volta è al di là di ogni aggettivo. Troppo forte il ritmo della Capirossa, a metà gara Valentino capisce che il primo avversario da tenere d’occhio è Melandri, l’unico ad impensierirlo per quei venti punti che valgono oro, perché Hayden è ancora una volta disperso nelle retrovie. La staccata al limite del quindicesimo giro vale la seconda piazza sotto la bandiera, il Dottore adesso è lì aggrappato con tutte e due le mani al mondiale. A due gare dalla fine, con soli dodici punti di distacco da questo Hayden, Vale può far suonare, ancora una volta, le campane di Tavullia.
La ottavo di litro già assegnata a padron Bautista regala comunque spettacolo. C’è spazio per la festa KTM nel giorno della prima storica doppietta 125-250. Vince in volata Mika Kallio, straordinario all’ultimo giro il sorpasso in staccata su un più che appagato Bautista. Il trionfo delle arancioni viene completato dalla bella sorpresa di Julian Simon, solo quarto invece Mattia Pasini, penalizzato da una partenza al rallentatore. Un altro bel pezzo di storia lo regala il giapponese Koyama, che porta la sua Malaguti fino al settimo posto. Dietro di lui la favola del quindicenne Bradley Smith, ottavo e oggi il migliore nella Caporetto Honda.
Torna invece ufficialmente in cantina lo champagne che Nicky Hayden aveva messo in fresco a metà stagione. Motegi non ha chiuso nessun discorso, anzi ha confermato che l’affare motogp è più che mai incerto. Solo quinto l’americano, in Giappone la festa è tutta italiana. Primo Capirossi, secondo Valentino, terzo Melandri. Tutti con un buon motivo per ridersela alla grande. Loris è al terzo centro stagionale con la Ducati, Macho gratta l’unico podio Honda nel giorno più nero. Il dottore ancora una volta è al di là di ogni aggettivo. Troppo forte il ritmo della Capirossa, a metà gara Valentino capisce che il primo avversario da tenere d’occhio è Melandri, l’unico ad impensierirlo per quei venti punti che valgono oro, perché Hayden è ancora una volta disperso nelle retrovie. La staccata al limite del quindicesimo giro vale la seconda piazza sotto la bandiera, il Dottore adesso è lì aggrappato con tutte e due le mani al mondiale. A due gare dalla fine, con soli dodici punti di distacco da questo Hayden, Vale può far suonare, ancora una volta, le campane di Tavullia.
La ottavo di litro già assegnata a padron Bautista regala comunque spettacolo. C’è spazio per la festa KTM nel giorno della prima storica doppietta 125-250. Vince in volata Mika Kallio, straordinario all’ultimo giro il sorpasso in staccata su un più che appagato Bautista. Il trionfo delle arancioni viene completato dalla bella sorpresa di Julian Simon, solo quarto invece Mattia Pasini, penalizzato da una partenza al rallentatore. Un altro bel pezzo di storia lo regala il giapponese Koyama, che porta la sua Malaguti fino al settimo posto. Dietro di lui la favola del quindicenne Bradley Smith, ottavo e oggi il migliore nella Caporetto Honda.
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