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Murata-Goteborg, l'analisi tattica di mister Agostini

14 lug 2008
Calcio
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“Non alzerò il muro di Berlino. Il Goteborg è superiore, ma lo affronteremo senza timori reverenziali. Il quinto difensore o guardiano del portiere non serve, il Murata sa come deve stare in campo”. Il tecnico bianconero Massimo Agostini è un fiume in piena nella conferenza stampa di presentazione alla gara di Champions League. La sua analisi tattica è fondata sulla conoscenza delle caratteristiche dei suoi giocatori.
“Non voglio lanci lunghi sulla punta – continua - non voglio giocate difficili in certe zone del campo”. Concetti chiari nel tentativo di diffondere un pensiero positivo ai suoi ragazzi come quando sottolinea i difetti degli svedesi, a suo giudizio, macchinosi, scolastici e forse meno complicati da affrontare rispetto ai finlandesi del Tampere United.
La formazione resterà in cassaforte fino a qualche ora prima della gara. Non è certo in discussione la presenza dal primo minuto del brasiliano Aldair. “Troppo importante per noi - afferma il capitano Mattia Fretta - lo scorso anno la sua uscita dal campo per infortunio provocò un calo psicologico, ci auguriamo che non accada più”. Sull’argomento interviene anche il direttore sportivo Denis Casadei, che precisa: “C’è una notevole differenza rispetto alla corsa stagione, ed è quella che abbiamo una panchina all’altezza dei titolari”. Concetto del collettivo più volte ribadito.

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