Dopo giorni di attesa e di rinvii dovuti alle pessime condizioni climatiche, Antonio Pazzaglia ha finalmente cominciato la scalata alla vetta dell’ Everest.
Le forti raffiche di vento hanno concesso una piccola tregua e le previsioni per i prossimi giorni, parlano di un sensibile miglioramento. Un situazione dunque favorevole per l’ alpinista sammarinese, che non ha perso tempo. Ieri è partito dal campo base avanzato, con destinazione il campo 1 situato a 7060 metri. Il programma di avvicinamento alla cima della più alta montagna del mondo, prevede per oggi il raggiungimento del campo due, ad oltre 7500 metri. La terza tappa, porterà lo scalatore sammarinese ad arrampicarsi fino agli 8300 metri dell’ ultimo campo base, dove nella notte tra venerdì e sabato comincerà l’ attacco finale. La vetta si trova a 8848 metri e per raggiungerla, Antonio Pazzaglia dovrà superare tre passaggi verticali su pareti rocciose, comunque attrezzate con corde.
L’ importante - fa sapere l’ alpinista sammarinese - è arrivare in vetta non più tardi delle 9 di sabato mattina, altrimenti bisognerà avere la forza di girarsi e tornare indietro per non correre rischi.
Il tutto naturalmente, con la speranza che il vento sia clemente, per far si che il sogno di una vita, diventi realtà.
Le forti raffiche di vento hanno concesso una piccola tregua e le previsioni per i prossimi giorni, parlano di un sensibile miglioramento. Un situazione dunque favorevole per l’ alpinista sammarinese, che non ha perso tempo. Ieri è partito dal campo base avanzato, con destinazione il campo 1 situato a 7060 metri. Il programma di avvicinamento alla cima della più alta montagna del mondo, prevede per oggi il raggiungimento del campo due, ad oltre 7500 metri. La terza tappa, porterà lo scalatore sammarinese ad arrampicarsi fino agli 8300 metri dell’ ultimo campo base, dove nella notte tra venerdì e sabato comincerà l’ attacco finale. La vetta si trova a 8848 metri e per raggiungerla, Antonio Pazzaglia dovrà superare tre passaggi verticali su pareti rocciose, comunque attrezzate con corde.
L’ importante - fa sapere l’ alpinista sammarinese - è arrivare in vetta non più tardi delle 9 di sabato mattina, altrimenti bisognerà avere la forza di girarsi e tornare indietro per non correre rischi.
Il tutto naturalmente, con la speranza che il vento sia clemente, per far si che il sogno di una vita, diventi realtà.
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