Il bel colpo di Como non cancella le premesse. Giovane ed incompleto, il Ravenna deve stringere i denti. Quello che conforta è che i ragazzi di Esposito sono pienamente calati nella parte. Al Benelli è più chiccoso il Bassano. Giropalla quel Baido tra le linee che andare a prendere non è mai semplicissimo. E’ il folletto a servire Beccia ed esaltare i riflessi di Rossi, poi ancora il portiere di casa a fare gli straordinari su quell’animale di La Grotteria. A sorpresa, però, è il Ravenna a mettere il naso avanti. Piovaccari di forza sollecita Grillo che ci arriva ma non la tiene e Caturano lo impallina da due passi. Potrebbe costruire fortune su quella piccola dote, il Ravenna, ma quattro minuti dopo Beccia disegna per la testa di La Grotteria. L’argentino salta sopra Gardella e il pari è cosa fatta.
Ripresa non cambia niente. Né i protagonisti, né il passo, né il tema. Il Bassano muove palla, ma la dinamicità è ancora tutta da ricercare. Chi peggiora rispetto al primo tempo è l’arbitro Saia. Quando per far deragliare il lanciatissimo Caturano express Pellizzer lo prende a roncolate. Il rosso è la diretta conseguenza in tutto il mondo, per il trappista Saia prima di tutto c’è il perdono.
Il finale, cambi compresi, è modo come un altro per soffrire un altro po’. Rossi bravissimo su Iocolano (che comunque fa tutto il campo troppo facilmente) e soprattutto il portiere è splendido quando un errore di Tagliani libera lo stesso Iocolano e la frittata sembra fatta. Sembra perché Rossi prende l’ascensore e salva un pari che non è uno scandalo, ma va meglio al Ravenna. Piovaccari esce e saluta. Sa tanto di addio. Un paio di brividi di qua e di là, ma l’uno a uno era scritto nelle stelle.
Roberto Chiesa
Ripresa non cambia niente. Né i protagonisti, né il passo, né il tema. Il Bassano muove palla, ma la dinamicità è ancora tutta da ricercare. Chi peggiora rispetto al primo tempo è l’arbitro Saia. Quando per far deragliare il lanciatissimo Caturano express Pellizzer lo prende a roncolate. Il rosso è la diretta conseguenza in tutto il mondo, per il trappista Saia prima di tutto c’è il perdono.
Il finale, cambi compresi, è modo come un altro per soffrire un altro po’. Rossi bravissimo su Iocolano (che comunque fa tutto il campo troppo facilmente) e soprattutto il portiere è splendido quando un errore di Tagliani libera lo stesso Iocolano e la frittata sembra fatta. Sembra perché Rossi prende l’ascensore e salva un pari che non è uno scandalo, ma va meglio al Ravenna. Piovaccari esce e saluta. Sa tanto di addio. Un paio di brividi di qua e di là, ma l’uno a uno era scritto nelle stelle.
Roberto Chiesa
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