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Riccò in stato di fermo: trovato positivo all'Epo

17 lug 2008
Ciclisti
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La notizia è apparsa alle 12.26 tra le news del sito de L'Equipe: "Riccardo Riccò positivo ai controlli antidoping. Tracce di Epo di terza generazione nelle sue urine". La notizia è apparsa alle 12.26 tra le news del sito de L'Equipe: "Riccardo Riccò positivo ai controlli antidoping. Tracce di Epo di terza generazione nelle sue urine". Il ciclista italiano è stato posto in stato di fermo e condotto in gendarmeria dopo essere stato trovato positivo all'Epo prima della partenza della 12esima tappa del Tour de France. Vincitore di due tappe di montagna e nono in classifica generale, Riccardo Riccò avrebbe usato il 'Cera', prodotto a lento rilascio di Epo: quindi maggiore ossigenazione, più globuli rossi, ma in un lasso temporale più ampio. Lo chiamano il cobra anche se qualcuno lo accosta già al Pirata, perché Pantani è il suo idolo e sulle montagne pirenaiche era andato in fuga proprio come il suo mito romagnolo. La sua favola si è interrotta. Positivo all'Epo, anche lui, quel corridore venuto da Sassuolo che a 24 anni aveva fatto sognare di nuovo. La bufera lo ha travolto, su di lui le ombre si erano addensate già quando alla Grande Boucle era caduto il primo dopato, lo spagnolo Manuel Beltran, e si erano levati i sospetti su un'altra decina di ciclisti, compreso lo scalatore italiano. Colpa anche di quel valore un po' alto dell'ematocrito, prodotto naturalmente dal suo organismo e per il quale lo scalatore aveva il certificato Uci. Poi era stata la volta di un altro iberico, Moises Duenas, anche lui positivo. Il modenese con 2'29" di ritardo dalla maglia gialla, aveva vinto due tappe: quella di Super Besse il 10 luglio, e quella di Bagneres-de-Bigorre, quattro giorni dopo. L'atleta è stato raggiunto dalla gendarmeria nel van della Saunier Duval, prima della partenza della tappa, e portato via a bordo di un'auto della squadra per essere interrogato. Tutta la Saunier Duval-Scott, ha deciso di non partire per protesta nella 12esima tappa, la Lavelanet-Narbonne di 168,5 chilometri, ritirandosi dal Tour de France e sospendendo ogni attività agonistica in Francia e negli altri Paesi. Su Riccò aveva puntato anche il ct azzurro, Franco Ballerini: doveva andare a Pechino.

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