La leggenda degli All Blacks si arricchisce di un'altra pagina. La Nuova Zelanda conquista per la terza volta, seconda consecutiva, la Coppa del Mondo superando in finale 34-17 l'Australia. A Twickenham come 4 anni fa ad Auckland: e per la prima volta lontano da casa: per i Wallabies invece che pure inseguivano il terzo titolo, è la seconda finale persa dopo quella del 2003 contro l'Inghilterra.
I neo zelandesi partono fortissimo, placcaggi aggressivi e sfondamenti centrali di Ma'a Nonu. C'è tanta pressione sulla difesa australiana che fatica ad aprire per liberare e soffre. E così ad un minuto dall'intervallo arriva anche la meta degli All Blacks Smith attacca dentro i 22 e serve la corsa di Aaron. Il tuffo di Milner-Skudder e successiva trasformazione di Carter che col 16-3 consegna mezza coppa ai tuttineri già al riposo. Al ritorno in campo invece comincia un'altra partita. L'Australia esce dall'anonimato in attacco e si mette a giocare. E al 64' riapre tutto: la meta di Kuridrani, trasformata, riavvicina le squadre sul 21-17 con gli All Blacks che sbandano e incassano il parzialone di 0-14. Carter ferma l'emorragia con uno strepitoso Drop, la stanchezza australiana fa il resto e tutto ritorna come nel primo tempo, distanze e gerarchie sul campo. Finisce 34-17 con la storia che si concede agli All Blacks, primi tre volte in cima al mondo e padroni del Rugby per almeno altri 4 anni.
Roberto Chiesa
I neo zelandesi partono fortissimo, placcaggi aggressivi e sfondamenti centrali di Ma'a Nonu. C'è tanta pressione sulla difesa australiana che fatica ad aprire per liberare e soffre. E così ad un minuto dall'intervallo arriva anche la meta degli All Blacks Smith attacca dentro i 22 e serve la corsa di Aaron. Il tuffo di Milner-Skudder e successiva trasformazione di Carter che col 16-3 consegna mezza coppa ai tuttineri già al riposo. Al ritorno in campo invece comincia un'altra partita. L'Australia esce dall'anonimato in attacco e si mette a giocare. E al 64' riapre tutto: la meta di Kuridrani, trasformata, riavvicina le squadre sul 21-17 con gli All Blacks che sbandano e incassano il parzialone di 0-14. Carter ferma l'emorragia con uno strepitoso Drop, la stanchezza australiana fa il resto e tutto ritorna come nel primo tempo, distanze e gerarchie sul campo. Finisce 34-17 con la storia che si concede agli All Blacks, primi tre volte in cima al mondo e padroni del Rugby per almeno altri 4 anni.
Roberto Chiesa
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