Due mesi di affanni a rincorrere avversari che arrivavano sempre primi sul pallone, un evidente stato confusionale e spareggi promozione acciuffati per i capelli. 15 giorni attaccati al carica batterie e all’incontro di andata della semifinale play off: si presenta un San Marino completamente ribaltato. La confusione lascia spazio all’organizzazione, delle enormi difficoltà sul piano fisico viste per almeno 60 giorni non c’è più traccia. Il biancoazzurro improvvisamente torna di moda. Berardi è mostruoso, Villa si ricorda di essere un buon giocatore, Bolla, che camminava a fatica, ieri un turbo inesauribile. Insomma la trasformazione che non ti aspetti, tirando le somme il 2 a 1 finale va stretto stretto al San Marino che avrebbe potuto presentarsi a Roma con una dote ben maggiore. Ora pensare che sia fatta sarebbe un suicidio. Pensare di andare a Roma per amministrare il vantaggio un delitto, il San Marino per staccare il biglietto che vale la finale deve dimenticare in fretta la gara di ieri. A Roma per fare risultato pieno perché questa Lodigiani ha dimostrato di andare nettamente in difficoltà se attaccata, ha una difesa che vacilla paurosamente e sarebbe un errore gravissimo snaturare l’atteggiamento visto ieri. A Roma per vincere: il San Marino ha le carte in regola per poterlo fare.
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