Lo stesso arbitro testimone dello storico pareggio di Riga questa volta non basta. Come non bastano i 55 minuti generosi di Andy Selva. E il rammarico è tanto perché questa è una buona nazionale. La Lituania passa a Serravalle, ma lo fa senza impressionare e soprattutto senza dominare. Mazza opta in partenza per il classico 5-3-1-1 e concede pochissimo ad avversari forti, ma al passo. Le ripartente biancoazzurre si appoggiano su Selva, ancora in ritardo di condizione, comunque prezioso nel difendere palla e far salire la squadra. Gli spazi sono stretti e nelle rare volte nelle quali le maglie gialle riescono a entrare in area, la difesa controlla bene. E poi c’è Federico Gasperoni, bravissimo a mettere le gambe d’istinto sulla giocata ravvicinata di Cesnauskis. Peccato per il gol, arrivato a cinque minuti dall’intervallo. Un pallone dalla trequarti corretto in spizzicata piomba sul secondo palo dove in troppi si dimenticano della salita Cesnaliskis. L’incornata è vincente e una manciata di minuti dopo il rischio raddoppia in mischia, ma in pratica non succede nulla.
Ripresa e magari gli ospiti spingono un po’ di più. Ma la maturità dei ragazzi di Mazza è ormai conclamata e ognuno tiene la posizione con molto ordine. Si arrende Selva che gioca anche più del preventivato, ma non si arrendono i compagni. Anzi Mazza chiede a Vannucci di restare per liberare gli sganci di Michele Marani. Non saltano gli equilibri, semplicemente le forze vengono meno e allora ci vuole Gasperoni, tornato prepotentemente sui suoi livelli. Finisce tra i complimenti di Le Roi Michel Platini e l’orgoglio nazionale ulteriormente rafforzato. E come per l’under c’è anche il rammarico per il risultato solo sfiorato. Segno che i tempi stanno rapidamente cambiando.
Ripresa e magari gli ospiti spingono un po’ di più. Ma la maturità dei ragazzi di Mazza è ormai conclamata e ognuno tiene la posizione con molto ordine. Si arrende Selva che gioca anche più del preventivato, ma non si arrendono i compagni. Anzi Mazza chiede a Vannucci di restare per liberare gli sganci di Michele Marani. Non saltano gli equilibri, semplicemente le forze vengono meno e allora ci vuole Gasperoni, tornato prepotentemente sui suoi livelli. Finisce tra i complimenti di Le Roi Michel Platini e l’orgoglio nazionale ulteriormente rafforzato. E come per l’under c’è anche il rammarico per il risultato solo sfiorato. Segno che i tempi stanno rapidamente cambiando.
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