Parlare di crisi è forse prematuro, ma la preoccupazione per il momento negativo che sta attraversando il San Marino, è sicuramente lecita. Guardi la classifica e ti accorgi che le prime quattro, Genoa, Spezia, Padova e Teramo hanno fatto dell’Olimpico terra di conquista. Vittorie di misura, certo, con il San Marino a giocare spesso alla pari degli avversari, ma poi se ci mettiamo la solita ingenuità difensiva e troppi errori in zona gol, diventa difficile evitare sconfitte, che ora pesano come macigni. È accaduto anche ieri, dopo il gol del vantaggio, nato da una bella iniziativa di Piovaccari, proseguita da Perrotta e finalizzata dalla deviazione vincente di Alberto Villa, al quarto centro stagionale. Il San Marino ha sofferto la reazione avversaria, nonostante le parate di Colombo e l’ aiuto della traversa sulla punizione di Favasuli.
Due gol in cinque minuti sono il segnale eloquente delle difficoltà della squadra di Buglio, soprattutto nella zona centrale del campo. Ed è proprio in quel settore che il Teramo ha costruito la vittoria, mentre al San Marino non è bastato il generoso forcing finale. Tre palle gol, due con Piovaccari, entrambe fuori di un nulla e poi Matteo Vitaioli, ad un passo, forse meno, da un meritato pareggio, che però non avrebbe risolto i problemi di questo San Marino.
Due gol in cinque minuti sono il segnale eloquente delle difficoltà della squadra di Buglio, soprattutto nella zona centrale del campo. Ed è proprio in quel settore che il Teramo ha costruito la vittoria, mentre al San Marino non è bastato il generoso forcing finale. Tre palle gol, due con Piovaccari, entrambe fuori di un nulla e poi Matteo Vitaioli, ad un passo, forse meno, da un meritato pareggio, che però non avrebbe risolto i problemi di questo San Marino.
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