Poteva essere la gara dell’allungo decisivo, almeno per la zona play-off ed invece il turno pre-pasquale non sorride al Cesena, sconfitto a domicilio da un Ancona cinico e ben organizzato. Un gol dopo soli tre minuti e il raddoppio a tre giri di lancette dal termine, premiano la squadra marchigiana che dopo oltre 4 mesi, torna a vincere lontano da casa.
Si comincia con la splandida pennellata di Miramontes, che infila Antonioli nell’angolo basso. Davvero magistrale il calcio di punizione dell’esterno argentino, al settimo centro in questo campionato. Si chiude con un rigore discutibile, assegnato da Pierpaoli, per un’entrata di Colucci ai danni di Surraco, ma la sensazione è che il contatto, se c’è contatto, avvenga fuori area. Dal dischetto, il gol numero 19 firmato Matronunzio.
In mezzo sempre e solo Cesena, che crea tanto ma non trova mai la lucidità necessaria per riaprire la partita. Ci prova per due volte Do Prado, imbeccato da un vivacissimo Giaccherini, palla sempre fuori per una questione di centimetri. L’occasione migliore capita sui piedi di Petras, che di mestiere fa il difensore e sciupa cosi. Stesso copione nella ripresa, il Cesena crea ma non concretizza, e quando Djuric si fa ipnotizzare da Da Costa, è fin troppo chiaro che non è proprio serata.
Palmiro Faetanini
Si comincia con la splandida pennellata di Miramontes, che infila Antonioli nell’angolo basso. Davvero magistrale il calcio di punizione dell’esterno argentino, al settimo centro in questo campionato. Si chiude con un rigore discutibile, assegnato da Pierpaoli, per un’entrata di Colucci ai danni di Surraco, ma la sensazione è che il contatto, se c’è contatto, avvenga fuori area. Dal dischetto, il gol numero 19 firmato Matronunzio.
In mezzo sempre e solo Cesena, che crea tanto ma non trova mai la lucidità necessaria per riaprire la partita. Ci prova per due volte Do Prado, imbeccato da un vivacissimo Giaccherini, palla sempre fuori per una questione di centimetri. L’occasione migliore capita sui piedi di Petras, che di mestiere fa il difensore e sciupa cosi. Stesso copione nella ripresa, il Cesena crea ma non concretizza, e quando Djuric si fa ipnotizzare da Da Costa, è fin troppo chiaro che non è proprio serata.
Palmiro Faetanini
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