Lance Armstrong sempre più solo. Dopo la Nike ed altre multinazionali americane, anche la fabbrica di biciclette Trek interrompe il rapporto con l'ex vincitore di 7 Tour, accusato di doping e per questo privato delle vittorie in carriera.
La Trek però, come in precedenza le altre aziende che sponsorizzavano Armstrong, continuerò a sostenere Lovestrong, la fondazione benefica di lotta contro il cancro, fondata nel 1997 dal ciclista texano e dalla cui presidenza Armstrong si è dimesso nella giornata di ieri.
Intanto stanno emergendo verità sconvolgenti nell'indagine del PM di Padova Benedetto Roberti sul medica ferrarese Michele Ferrari, il preparatore più famoso nel mondo del ciclismo. L'inchiesta antidoping è la più vasta della storia dello sport e si estende alla Svizzera, Principato di Monaco, Spana. Migliaia di pagine di documenti, verbali, intercettazioni telefoniche ed ambientali svelano la struttura che coinvolge - oltre ai corridori - anche un numero incredibile di squadre.
Un giro d'affari, per quello che veniva chiamato il "dottor mito", di una trentina di milioni di euro che transitavano su conti protetti in Svizzera e Monaco. Appurato anche che Michele Ferrari riceveva i clienti, tra i quali il maratoneta Alex Schwazer, su un camper parcheggiato al casello autostradale di Rioveggio.
Piero Arcide
La Trek però, come in precedenza le altre aziende che sponsorizzavano Armstrong, continuerò a sostenere Lovestrong, la fondazione benefica di lotta contro il cancro, fondata nel 1997 dal ciclista texano e dalla cui presidenza Armstrong si è dimesso nella giornata di ieri.
Intanto stanno emergendo verità sconvolgenti nell'indagine del PM di Padova Benedetto Roberti sul medica ferrarese Michele Ferrari, il preparatore più famoso nel mondo del ciclismo. L'inchiesta antidoping è la più vasta della storia dello sport e si estende alla Svizzera, Principato di Monaco, Spana. Migliaia di pagine di documenti, verbali, intercettazioni telefoniche ed ambientali svelano la struttura che coinvolge - oltre ai corridori - anche un numero incredibile di squadre.
Un giro d'affari, per quello che veniva chiamato il "dottor mito", di una trentina di milioni di euro che transitavano su conti protetti in Svizzera e Monaco. Appurato anche che Michele Ferrari riceveva i clienti, tra i quali il maratoneta Alex Schwazer, su un camper parcheggiato al casello autostradale di Rioveggio.
Piero Arcide
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