Jannik Sinner è semplicemente ingiocabile. In un torneo colorato di arancione - dagli organizzatori ai loghi ufficiali - non poteva che non vincere l’altoatesino che riscrive la storia e, a Miami, conquista il secondo Masters 1000 della sua carriera. E soprattutto si prende con autorità il 2° posto nel ranking ATP: mai un italiano era salito così in alto. Ma Jannik non si vuole fermare e ha l’obiettivo Djokovic nel mirino, con quel n.1 già raggiungibile con bei risultati sulla terra rossa. Come detto, al momento non c’è storia con questo Sinner: Australian Open, Rotterdam e Miami in tasca, record assoluto di 21 vittorie ed una sola sconfitta nel 2024.
Nemmeno Grigor Dimitrov è riuscito a contrastare la furia del “divin ricciolino”: il bulgaro, capace di superare in serie Alcaraz prima e Zverev poi, si è dovuto arrendere in due set. Poco meno di un’ora e un quarto di gioco per il 6-3 6-1 finale, con appena 4 game lasciati all'avversario. Sinner è solido, concentrato e spettacolare quando serve. Alcuni punti hanno infiammato il pubblico statunitense, che si è goduto le gesta del nuovo astro nascente del tennis. Dimitrov, unico top 10 con il “nostalgico” rovescio a una mano, ha retto fino a che ha potuto. Poi Sinner ha preso il sopravvento e, nel secondo set, ha chiuso i giochi. Tredicesimo successo nel circuito maggiore e numeri che iniziano ad essere importanti. Ma, per Jannik, questo è solo l’inizio…
Alessandro Ciacci