Un menù straordinario da grand cuisine prevede Gara 6 del mondiale superbike e supersports, come contorno, tanto per gradire, la terza tappa della coppa del mondo e dell’europeo superstock. Calato il sipario sul sabato di Assen e sull’ennesima, indescrivibile, impresa del Valentino, i riflettori si spostano sulle rive dell’adriatico ed è Misano a diventare, per un giorno, la capitale planetaria delle due ruote. Un grande evento, targato autodromo Santamonica e Repubblica di San Marino, che si rinnova ininterrottamente da dodici anni. Straordinaria, come sempre e nonostante il caldo africano, la cornice di pubblico.
Nella mattinata il delizioso antipasto del superstock, un mondialino per aspiranti superbikers dove corre anche il sammarinese, William De Angelis. Il pilota biancazzurro aveva cominciato benissimo nelle prove del sabato prendendosi la prima fila. In gara non fa mistero di puntare al podio, ma la sua domenica comincia nel modo sbagliato. A pochi minuti dalla partenza la sua posizione in griglia è ancora misteriosamente vuota. Lo scoppio di un ammortizzatore costringe infatti i meccanici a lavorare sulla moto fino all’ultimo momento. Al semaforo scatta velocissimo il terzetto formato dal belga Van Keyemeulen e dagli italiani Chiarello e Jannuzzo, De Angelis si mantiene nel gruppo degli inseguitori e preferisce impostare una gara regolare. Là davanti si alternano al comando, Jannuzzo prova a portare la sua Agusta ad una straordinaria vittoria ma capisce a metà gara che è meglio gestire un podio comunque storico. Dopo un testa a testa entusiasmante fino all’ultima curva è la Suzuki di Chiarello a sfrecciare per prima sul traguardo, precedendo la Yamaha di Van Kejemeulen. De Angelis si deve accontentare dell’ottavo posto, superato al fotofinish dall’altra Yamaha dell’italiano Scassa.
In un torrido mezzogiorno va in scena il piatto forte della Superbike. Gara 1 è divisa in due atti, per la caduta alla curva del tramonto di Brignola e NeuKirchner. C’è troppo olio sulla pista e i commissari si vedono costretti ad esporre la bandiera rossa quando la gara è dominata dal terzetto Vermeulen Corser e Laconi. Alla ripresa l’australiano leader del mondiale si addormenta sulla griglia e perde posizioni, Vermeulen sembra poter allungare ma a Misano bisogna sempre fare i conti con una straordinaria Ducati e con il francese Laconi che al nono giro passa e saluta tutti. Kagayama cade al sedicesimo, quando la somma dei tempi gli regalava il terzo gradino del podio, cedendo la posizione a Corser. L’australiano resiste nel finale al ritorno del leone Toseland. Il loro duello degli ultimi giri è uno spettacolo nello spettacolo. Sotto la bandiera a scacchi passa primo Laconi, come un anno fa, seconda l’honda CBR di Vermeulen, terzo il capofila mondiale Corser che brucia sulla linea Toseland.
L'ordine di arrivo è lo stesso della Gara II del pomeriggio. Si confermano quindi Laconi ed una stellare Ducati 999 che proprio qui a Misano si prende la rivincita in un mondiale dominato finora dalla Suzuki e dal pigliatutto Troy Corser. La bella sorpresa di questo secondo atto è rappresentata dal quinto posto del sempreverde Franky Chili che sorprende, sotto la bandiera a scacchi, il giapponese Haga. Il prossimo appuntamento per lo spettacolo della superbike a metà luglio a Brno in Repubblica Ceca.
Nella mattinata il delizioso antipasto del superstock, un mondialino per aspiranti superbikers dove corre anche il sammarinese, William De Angelis. Il pilota biancazzurro aveva cominciato benissimo nelle prove del sabato prendendosi la prima fila. In gara non fa mistero di puntare al podio, ma la sua domenica comincia nel modo sbagliato. A pochi minuti dalla partenza la sua posizione in griglia è ancora misteriosamente vuota. Lo scoppio di un ammortizzatore costringe infatti i meccanici a lavorare sulla moto fino all’ultimo momento. Al semaforo scatta velocissimo il terzetto formato dal belga Van Keyemeulen e dagli italiani Chiarello e Jannuzzo, De Angelis si mantiene nel gruppo degli inseguitori e preferisce impostare una gara regolare. Là davanti si alternano al comando, Jannuzzo prova a portare la sua Agusta ad una straordinaria vittoria ma capisce a metà gara che è meglio gestire un podio comunque storico. Dopo un testa a testa entusiasmante fino all’ultima curva è la Suzuki di Chiarello a sfrecciare per prima sul traguardo, precedendo la Yamaha di Van Kejemeulen. De Angelis si deve accontentare dell’ottavo posto, superato al fotofinish dall’altra Yamaha dell’italiano Scassa.
In un torrido mezzogiorno va in scena il piatto forte della Superbike. Gara 1 è divisa in due atti, per la caduta alla curva del tramonto di Brignola e NeuKirchner. C’è troppo olio sulla pista e i commissari si vedono costretti ad esporre la bandiera rossa quando la gara è dominata dal terzetto Vermeulen Corser e Laconi. Alla ripresa l’australiano leader del mondiale si addormenta sulla griglia e perde posizioni, Vermeulen sembra poter allungare ma a Misano bisogna sempre fare i conti con una straordinaria Ducati e con il francese Laconi che al nono giro passa e saluta tutti. Kagayama cade al sedicesimo, quando la somma dei tempi gli regalava il terzo gradino del podio, cedendo la posizione a Corser. L’australiano resiste nel finale al ritorno del leone Toseland. Il loro duello degli ultimi giri è uno spettacolo nello spettacolo. Sotto la bandiera a scacchi passa primo Laconi, come un anno fa, seconda l’honda CBR di Vermeulen, terzo il capofila mondiale Corser che brucia sulla linea Toseland.
L'ordine di arrivo è lo stesso della Gara II del pomeriggio. Si confermano quindi Laconi ed una stellare Ducati 999 che proprio qui a Misano si prende la rivincita in un mondiale dominato finora dalla Suzuki e dal pigliatutto Troy Corser. La bella sorpresa di questo secondo atto è rappresentata dal quinto posto del sempreverde Franky Chili che sorprende, sotto la bandiera a scacchi, il giapponese Haga. Il prossimo appuntamento per lo spettacolo della superbike a metà luglio a Brno in Repubblica Ceca.
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