C'era una volta un ragazzo di 17 anni, pentatleta, con il sogno di partecipare alle Olimpiadi. Cade da cavallo e quella sedia sulla quale si ritrova rifiuta fin da subito di considerarla confine invalicabile, fine del viale. E' uno strumento, un mezzo per ricominciare per riconquistare non solo una normalità un tanto al chilo, ma il diritto al suo sogno. Che si avvera qualche anno più tardi in una Paralimpiade. Oggi Luca Pancalli, quel ragazzo, è dirigente sportivo, Presidente del Comitato Parlimpico. Lo specchio di Luca il libro nel quale racconta e si racconta. In terza persona come davanti ai ragazzi delle medie di Serravalle che ascoltano rapiti due ore di vita da convertire verso la piena maturità. Il Segretario allo Sport Fiorini porta il saluto delle istituzioni, ma protagonista alla sala polivalente è solo lo sport. Per tutti, in un mondo pensato per pochi. Invitato dal Comitato Paralimpico Sammarinese, in collaborazione con Attiva Mente, Pancalli parla a braccio. Guarda negli occhi. Arriva al cuore.
Riceve dal Consorzio San Marino 2.000 la bozza definitiva del Progetto “San Marino ospitalità senza barriere”. Percorsi turistici in una Repubblica al massimo di domani o non di doman l'altro finalmente rieducata prima che sbarrierata. Sullo schermo passano le immagini di Londra. La prima volta con la bandiera biancazzurra tra le altre. La testimonianza di Christian Bernardi, l'atleta nella storia, perchè il primo. In una parola è una mattina felice. Di sorrisi e normalità. Nè pregiudizio, né compassione, né sensazionalismo. Una mattina normale.
Roberto Chiesa
Riceve dal Consorzio San Marino 2.000 la bozza definitiva del Progetto “San Marino ospitalità senza barriere”. Percorsi turistici in una Repubblica al massimo di domani o non di doman l'altro finalmente rieducata prima che sbarrierata. Sullo schermo passano le immagini di Londra. La prima volta con la bandiera biancazzurra tra le altre. La testimonianza di Christian Bernardi, l'atleta nella storia, perchè il primo. In una parola è una mattina felice. Di sorrisi e normalità. Nè pregiudizio, né compassione, né sensazionalismo. Una mattina normale.
Roberto Chiesa
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