Questione calda. Da una parte i residenti, una cinquantina quelli riuniti in un comitato, esasperati da sei anni di inquinamento acustico. Dall’altra la Federazione Tiro a Volo, che difende l’attività sportiva, che secondo loro non sarebbe giusto fermare. I lavori per ridurre il rumore degli spari, per i quali sono stati già approvati progetti e finanziamenti, sarebbero dovuti partire circa un anno fa. Poi lo slittamento della relazione geologica ha bloccato l’inizio delle procedure di movimento terra, l’installazione di pensiline e pannelli fonoassorbenti. Il Governo ha garantito ai rappresentati del comitato che non ci saranno più slittamenti, a metà giugno si apriranno i cantieri. Non è possibile stabilire con precisione la data di fine lavori: 'Dipenderà - ha ribadito il Segretario al Territorio Gian Carlo Venturini - anche dalle condizioni meteo, tuttavia l’ipotesi è che il nuovo campo di tiro, con tutte le modifiche apportate, possa essere pronto in circa sei mesi'. In questo lasso di tempo, la Federazione ridurrà sensibilmente l’attività, proprio per dare spazio ai lavori, anche se come sottolineato dagli stessi rappresentati della federazione, una gara internazionale è in programma il prossimo 15 ed è viatico per un successivo campionato del mondo in Repubblica, al quale non è possibile rinunciare.
E allora occorrerà trovare un punto d’incontro tra le due parti, col Governo a fare da mediatore, almeno fino a quando i lavori per ridurre l’inquinamento acustico non verranno completati.
E allora occorrerà trovare un punto d’incontro tra le due parti, col Governo a fare da mediatore, almeno fino a quando i lavori per ridurre l’inquinamento acustico non verranno completati.
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