Netta, inequivocabile e meritata. La vittoria di Domoulin al Giro 2017 è cristallina e sportivamente ineccepibile. Ha vinto il migliore e dunque va bene così. Lo ha vinto nell'ultima tappa, quella che mai nelle 99 edizioni precedenti aveva permesso a chi era fuori dal podio il penultimo giorno di godersi il trionfo. L'ha aiutato la crono, vero. E sono bastati pochi chilometri, appena 26, da Monza a Milano per consegnare il Giro al ventiseienne del Team Sunweb. Quando c'è un grande vincitore c'è sempre un grande sconfitto. Ed è Nairo Quintana, leader per 3 giorni in tutto e troppo debole a cronometro per reggere il confronto. Così come Pinot, che oggi era tra i più attesi e ha toppato clamorosamente. Così una corsa disegnata per gli scalatori va ad un cronoman e si salva Vincenzo Nibali che arriva terzo e soprattutto salva un'Italia pallidissima capace di vincere in tutto una tappa proprio col siciliano. Menzione anche per un encomiabile Domenico Pozzovivo. sesto e un generosissima Davide Formolo, decimo. Per la crono di oggi, che per la cronaca è andata a Van Emden, un altro olandese sullo stesso Dumoulin e un ottimo Quinziato. Nibali, di 30 secondi davanti a Quintana, ha chiuso ad appena 9 secondi dal secondo posto nella generale.
Roberto Chiesa
Roberto Chiesa
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