Doveva essere il Tour di Froome, e il Tour di Froome è stato. La défaillance del campione in carica e compagno di squadra Brad Wiggins, ritiratosi malamente al Giro d'Italia e impossibilitato a correre la Grande Boucle del centenario, aveva aperto – per dirla tutta appena uno spiraglio – su un possibile vincitore a sorpresa. Le asticelle di bookmakers e addetti ai lavori avevano peraltro già indicano Chris Froome come favorito, a dimostrazione dello stra dominio del Team Sky. Il keniano-britannico ha allungato le mani sulla maglia gialla fin dalle prime tappe, impossessandosene indissolubilmente sin dalla prima vera salita, dove il principale rivale non sembrava essere l'iberico Contador, ma il giovane Quintana della Movistar, primo ad attaccare allora e ultimo a mollare oggi. Il colombiano ha chiuso al secondo posto questo Tour, vera e propria rivelazione. Alle sua spalle Purito Rodriguez, fuori dal podio Alberto Contador, che oggi – nella tappa da Annecy ad Annecy-Semnoz. ha preso due minuti e mezzo da Quintana, che porterà a casa anche la maglia bianca del miglior giovane e quella a pois, riservata al più bravo tra gli scalatori. Classifica a punti appannaggio di Sagan davanti a Cavendish e Greipel. Domani passerella con l'arrivo a Parigi, dove gli Champs-Elisèes potranno festeggiare ancora il Team Sky all'ombra dell'Arco di Trionfo. Non Wiggins, questa volta, ma Froome, leader indiscusso del Tour del centenario, il cui lascito più interessante pare proprio essere la rivalità interna tra i due, destinati a dominare la scena ciclistica dei prossimi anni.
Luca Pelliccioni
Luca Pelliccioni
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