E' l'arrivo più iconico del Tour de France, è uno dei templi del ciclismo a livello mondiale ed è una delle salite più simboliche di questo sport. E' l'Alpe d'Huez, sede di arrivo di una tappa al Tour per le 30esima volta. Chi vince qua entra nei libri di storia e fu proprio Fausto Coppi ad inaugurare l'albo d'oro di questa ascesa nel lontano 1952. Nelle ultime tre occasioni invece, solo successi francesi: Rolland nel 2011, Riblon nel 2013 e Pinot 3 anni fa.
La terza prova alpina consecutiva regala spettacolo e premia ancora una volta Geraint Thomas che diventa il primo corridore britannico a trionfare sull'Alpe d'Huez ed è inoltre il primo a vincere questa tappa con la maglia gialla. Thomas brucia Dumolin e Bardet allo sprint consolidando una volta in più la sua leadership in classifica generale. Froome e Landa seguono a ruota, perdendo solo qualche secondo dal vincitore del Team Sky.
Il protagonista più sfortunato della tappa e più in particolare della salita finale è Vincenzo Nibali. Lo Squalo è in formissima, dimostra di avere una grande gamba e scatta a 10km dalla fine ma cade a 4, forse a causa di una moto. Il siciliano però non si arrende, risale in sella e con una grinta da fuoriclasse chiude a soli 14 secondi da Thomas, limitando di gran lunga i danni per la classifica generale.
Applausi infine per Steven Kruijswijk che decide di lasciare la compagnia e parte in solitaria ai 70 dal traguardo. L'olandese veste già la maglia gialla virtuale ma sul finale crolla, richiudendo nel cassetto il sogno della vittoria nella tappa più prestigiosa della Grande Boucle.
Dopo il trittico alpino, il Tour propone una tappa di “riposo”, o almeno una frazione che non prevede particolari variazioni altimetriche. Si va da Bourge D'Oisans a Valence, 169km dove i favoriti tornano ad essere i velocisti.
Alessandro Ciacci
La terza prova alpina consecutiva regala spettacolo e premia ancora una volta Geraint Thomas che diventa il primo corridore britannico a trionfare sull'Alpe d'Huez ed è inoltre il primo a vincere questa tappa con la maglia gialla. Thomas brucia Dumolin e Bardet allo sprint consolidando una volta in più la sua leadership in classifica generale. Froome e Landa seguono a ruota, perdendo solo qualche secondo dal vincitore del Team Sky.
Il protagonista più sfortunato della tappa e più in particolare della salita finale è Vincenzo Nibali. Lo Squalo è in formissima, dimostra di avere una grande gamba e scatta a 10km dalla fine ma cade a 4, forse a causa di una moto. Il siciliano però non si arrende, risale in sella e con una grinta da fuoriclasse chiude a soli 14 secondi da Thomas, limitando di gran lunga i danni per la classifica generale.
Applausi infine per Steven Kruijswijk che decide di lasciare la compagnia e parte in solitaria ai 70 dal traguardo. L'olandese veste già la maglia gialla virtuale ma sul finale crolla, richiudendo nel cassetto il sogno della vittoria nella tappa più prestigiosa della Grande Boucle.
Dopo il trittico alpino, il Tour propone una tappa di “riposo”, o almeno una frazione che non prevede particolari variazioni altimetriche. Si va da Bourge D'Oisans a Valence, 169km dove i favoriti tornano ad essere i velocisti.
Alessandro Ciacci
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