Nella minitappa da Bagnères de Luchon a Saint Lary-Soulan arriva il primo ruggito del redivivo Nairo Quintana, ma il vero vincitore di giornata è senza dubbio Geraint Thomas.
La maglia gialla incassa 48” dal colombiano e 28” da Martin – due che nella generale fanno poca paura – ma è comunque sul podio di giornata, guadagnando su tutti i rivali veri e proprio. Considerando gli abbuoni, rifila 10” alla coppia Dumoulin/Roglic, 52” al compagno di squadra Froome e addirittura più di 1' a Bardet, crollato a 6' e di fatto ormai privo di sogni di gloria. Ricapitolando, per Froome la doppietta Giro-Tour s'allontana: ora il primo degli inseguitori di Thomas è Dumoulin, staccato di 1' 59”, mentre lui è terzo a 2'31”, con Roglic a 2' 47”. Dei 65 km odierni, la maggior parte sono roba dell'estone Kangert, a lungo in fuga nelle prime fasi della tappa. Prima insieme a Edet, poi da solo, quindi con Alaphilippe e Durasek e infine ancora da solo. Questo prima delle grandi manovre, che cominciano quando Quintana vede partire Martin, gli si mette in scia e scappa, accompagnato da Majka. I due raggiungono e staccano Kangert, a quel punto l'uomo Movistar decide che è meglio far tutto da sé.
La tappa di fatto si chiude qui, nel frattempo s'accende la lotta per la gialla. Bardet inizia ad andare in crisi e saluta tutto e tutti, gli altri allungano e si marcano a turno. A qualche chilometro dal traguardo Froome comincia ad accusare e a perdere terreno, seguito, poco dopo, da Kruijswijk. Così, mentre Quintana taglia in libertà e risale la classifica – ora è 5° a 3' 30” - e Martin lo segue a distanza per prendersi la seconda piazza, Thomas, Roglic e Dumoulin battagliano per un pugno di secondi. Tutti in saccoccia al gallese in giallo, che accelera e va a far sempre più sua la vetta del Tour. Che come da copione è sempre più in mano a un britannico in maglia Sky, anche se non è proprio quello che ci si aspettava alla vigilia.
La maglia gialla incassa 48” dal colombiano e 28” da Martin – due che nella generale fanno poca paura – ma è comunque sul podio di giornata, guadagnando su tutti i rivali veri e proprio. Considerando gli abbuoni, rifila 10” alla coppia Dumoulin/Roglic, 52” al compagno di squadra Froome e addirittura più di 1' a Bardet, crollato a 6' e di fatto ormai privo di sogni di gloria. Ricapitolando, per Froome la doppietta Giro-Tour s'allontana: ora il primo degli inseguitori di Thomas è Dumoulin, staccato di 1' 59”, mentre lui è terzo a 2'31”, con Roglic a 2' 47”. Dei 65 km odierni, la maggior parte sono roba dell'estone Kangert, a lungo in fuga nelle prime fasi della tappa. Prima insieme a Edet, poi da solo, quindi con Alaphilippe e Durasek e infine ancora da solo. Questo prima delle grandi manovre, che cominciano quando Quintana vede partire Martin, gli si mette in scia e scappa, accompagnato da Majka. I due raggiungono e staccano Kangert, a quel punto l'uomo Movistar decide che è meglio far tutto da sé.
La tappa di fatto si chiude qui, nel frattempo s'accende la lotta per la gialla. Bardet inizia ad andare in crisi e saluta tutto e tutti, gli altri allungano e si marcano a turno. A qualche chilometro dal traguardo Froome comincia ad accusare e a perdere terreno, seguito, poco dopo, da Kruijswijk. Così, mentre Quintana taglia in libertà e risale la classifica – ora è 5° a 3' 30” - e Martin lo segue a distanza per prendersi la seconda piazza, Thomas, Roglic e Dumoulin battagliano per un pugno di secondi. Tutti in saccoccia al gallese in giallo, che accelera e va a far sempre più sua la vetta del Tour. Che come da copione è sempre più in mano a un britannico in maglia Sky, anche se non è proprio quello che ci si aspettava alla vigilia.
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