C'era una volta un campione e non c'è più. C'era una volta un uomo che ha vinto il cancro e 7 Tour de France. Non c'è più. Oggi c'è il signor Lance Armstrong un texano come tanti, in attesa di eventuali risarcimenti benestante, qualche guaio con la giustizia e una carriera, una vita cancellata. Non c'è spazio nella storia del ciclismo per chi l'ha scritta con l'inganno. Lo ha stabilito l'Uci che ha riconosciuto le conclusioni della Wada, sposando la radiazione in conseguenza dell'uso sistematico di doping in un sistema mai così sofisticato nella storia dello sport. Negli almanacchi c'è un buco. Ora l'Uci dovrà pronunciarsi su un altro aspetto non secondario della vicenda. Saranno riassegnati i Tour? ridisegnati i podi? O i titoli saranno lasciati vacanti?
Per ora bastano le parole di Pat McQuaid, capo del ciclismo mondiale: “Non c'è posto, non abbiamo bisogno di gente così”. E poi ancora, durissimo: “all'epoca in cui ha cominciato i mezzi a nostra disposizione per combattere il doping era limitati e lui ha sfruttato questo. Come lui tanti altri, che hanno contribuito a radicare una cultura della frode sapendo che non avevamo la forza di sbatterli fuori a calci”. Armstrong, messo sotto accusa da numerosi suoi ex compagni, ha sempre proclamato la sua innocenza, e resta da vedere se anche adesso rinuncerà a difendersi, come accaduto lo scorso agosto con l'agenzia statunitense, o se porterà il suo caso al Tribunale di Losanna.
Roberto Chiesa
Per ora bastano le parole di Pat McQuaid, capo del ciclismo mondiale: “Non c'è posto, non abbiamo bisogno di gente così”. E poi ancora, durissimo: “all'epoca in cui ha cominciato i mezzi a nostra disposizione per combattere il doping era limitati e lui ha sfruttato questo. Come lui tanti altri, che hanno contribuito a radicare una cultura della frode sapendo che non avevamo la forza di sbatterli fuori a calci”. Armstrong, messo sotto accusa da numerosi suoi ex compagni, ha sempre proclamato la sua innocenza, e resta da vedere se anche adesso rinuncerà a difendersi, come accaduto lo scorso agosto con l'agenzia statunitense, o se porterà il suo caso al Tribunale di Losanna.
Roberto Chiesa
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