Negli occhi c’è ancora quel maledetto sesto rigore che un anno fa condannò il Tre Fiori ad un passo dalla storia. E da lì bene o male bisogna ripartire, cancellare, riverginarsi per vivere appieno la seconda favola consecutiva. Più difficile innanzitutto perché ripetersi (legge dello sport e della vita) è sempre dura e poi perché l’avversario, il Rudar, è di ben altro spessore rispetto agli andorrani incontrati un estate fa. Problemi di formazione per Sperindio che ha ancora il dubbio Tarini e Aruta e la certezza di non avere Ballanti. Oltre a quella di non sapere molto dell’avversario.
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Roberto Chiesa
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