Logo San Marino RTV

La NBA a fine anni 80 aprì le porte anche ai giocatori stranieri, grazie alla politica lungimirante dell'allora commissario esecutivo David Stern

20 nov 2021
La NBA a fine anni 80 aprì le porte anche ai giocatori stranieri, grazie alla politica lungimirante dell'allora commissario esecutivo David Stern

La prima generazione di stranieri ebbe problemi di adattamento e di valorizzazione che oggi non ci sono, ma ebbe la funzione di apripista per le generazioni successive. Tra i tanti giocatori europei di successo nella massima lega americana e mondiale ce ne sono due che hanno ottenuto tutti i massimi riconoscimenti. Vincitori della Regular Season, campioni NBA, miglior giocatore della stagione regolare, miglior giocatore delle finali e inserimento tra i suoi più grandi settantasei giocatori della storia. Essi sono il tedesco Dirk Nowitzki e il greco Giannis Antetokounmpo. Quest'ultimo è un giocatore tuttora in attività, quindi è riuscito ad ottenere questi riconoscimenti in breve tempo e il premio di mvp della stagione regolare lo ha ottenuto già due volte.



Ci sono stati altri grandi campioni europei che erano in lizza per entrare tra i settantasei dei dell'olimpo a stelle e strisce, ma poi secondo alcuni critici non sono stati selezionati forse anche un po' per il noto patriottismo degli statunitensi. Pau Gasol due volte campione NBA coi Lakers, suo fratello Marc Gasol premiato più volte miglior centro oltre oceano, Tony Parker 4 volte campione NBA con gli Spurs. Quindi per Nowitzki e Antetokounmpo questi riconoscimenti valgono doppio, perchè hanno dovuto superare anche le barriere mentali di un paese straniero fortemente patriottico. Sia Nowitzki che Antetokoumpo sono stati scelti nella massima lega con numeri bassi perchè quasi nessuno credeva in loro, ma grazie alla loro etica del lavoro hanno smentito tutti.

Andrea Renzi


Riproduzione riservata ©