Al penultimo respiro la Pro Patria passa con un rimpallo e sbanca un Nanni ormai proteso sul punto bello e meritato ormai in cassaforte. Ormai perchè la mischiaccia al netto di caviglie, stinchi e polpaccioni dispari premia Falomi e lancia una capolista che in qualche modo la porta sempre a casa. Non rubano nulla, i bustocchi, ma il Bellaria avrebbe meritato di pareggiare. Fin dall'inizio il trio meraviglia ospite si distende e produce brividi sparsi, ma la difesa di casa è alta e organizzata. Non ci sono assalti al forte, anzi. Biancazzurri molto sul pezzo e disinvolti in ripartenza. Il pubblico apprezza e applaude il 3-5-2 che Zanini mette giù in memoria di Alfonso Pepe che ha plasmato e forse riprenderà la guida di un gruppo vero. Il finale di tempo è tutto bellariese. Nicastro, oggi perfetto nel ruolo di vice Bernacci, per Fall, Sala chiude tutto. Prima dell'intevallo Fantini verso l'incrocio appena un po' più in là.
Senza l'airone, Zanini chiede mobilità ai due davanti e se manca un riferimento certo per l'eventuale spizzata c'è necessità di tenere palla bassa e forse il gioco ne guadagna. Fantini strepitoso su Cozzolino in posizione di sparo. Succede molto, nulla di clamoroso ma gli applausi sono sempre sul punto di scrosciare. Non c'è tempo di annoiarsi e alla fine può davvero succedere di tutto e prende corpo l'impressione che non succeda più nulla. Non che le squadre la diano su, anzi, ma si evince da un paio di cambi che il pari non dispiace a Firicano e figurarsi se Zanini, alla prima da allenatore capo, ci spunta su. Si guardano, si punzecchiano. Senza rischiare. Al minuto 90 una mischiaccia sporca e sfortunata premia Falomi, come si dice in questo caso bravo a credere che la palla gli possa sbattere addosso. E' la forza della capolista, perchè l'episodio va spesso da chi lo cerca.
Roberto Chiesa
Senza l'airone, Zanini chiede mobilità ai due davanti e se manca un riferimento certo per l'eventuale spizzata c'è necessità di tenere palla bassa e forse il gioco ne guadagna. Fantini strepitoso su Cozzolino in posizione di sparo. Succede molto, nulla di clamoroso ma gli applausi sono sempre sul punto di scrosciare. Non c'è tempo di annoiarsi e alla fine può davvero succedere di tutto e prende corpo l'impressione che non succeda più nulla. Non che le squadre la diano su, anzi, ma si evince da un paio di cambi che il pari non dispiace a Firicano e figurarsi se Zanini, alla prima da allenatore capo, ci spunta su. Si guardano, si punzecchiano. Senza rischiare. Al minuto 90 una mischiaccia sporca e sfortunata premia Falomi, come si dice in questo caso bravo a credere che la palla gli possa sbattere addosso. E' la forza della capolista, perchè l'episodio va spesso da chi lo cerca.
Roberto Chiesa
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