Tra le novità che saranno introdotte domani dalla Fifa dopo la riunione dell'International Board, ce ne sarà una, rientrante nella dicitura '''autorizzazione dei copricapi'' richiesta con insistenza dalla confederazione calcistica dell'Asia. Si tratta dell'abolizione del divieto di indossare lo hijab in campo, che riguardava le donne e che già era stata sperimentata in qualche partita. La polemica non è recente, e raggiunse l'apice nel 2011 durante il torneo femnminile di qualificazione all'Olimpiade di Londra. Le giocatrici dell'Iran rifiutarono di togliersi il velo, come avevano chiesto l'arbitro e il delegato Fifa presente, prima di giocare contro la Giordania e venne data loro partita persa per 3-0 a tavolino perchè, a causa di quel rifiuto il match non si giocò nonostante le scene di disperazione delle ragazze 'persiane'. C'è stato poi un problema 'al maschile', nel giugno del 2013 in Canada, quando è stato impedito di giocare in un torneo ai calciatori di una squadra interamente composta da giocatori di etnia Sikh che si erano presentanti in campo con il turbante. Ora la Fifa ha deciso di togliere questo divieto, inizialmente per un periodo sperimentale di 20 mesi, affinchè ''i popoli di ogni credenza religiosa possano praticare il football'' e per evitare accuse di discriminazione. Allo scadere del periodo di prova il Board valuterà se cancellare definitivamente il divieto di uso del velo o di turbanti in partita. Unica limitazione che rimane in vigore è che lo hijab non sia attaccato alla maglietta: deve quindi essere un 'oggetto' a se stante.(ANSA).
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