Si riparte alla grande, con la magia sfiorata degli Europei negli occhi, il macigno spigoloso dello scandalo scommesse sulla schiena e tanti dubbi, incertezze, addii e sogni legati al calciomercato.
Ma finalmente si riparte.
La prima giornata ci parla di una Fiorentina rivoluzionata, che ha detto addio a tanti elementi chiave per scommettere su nuovi volti dal sicuro talento. Un progetto che ruota attorno al grande campione: Stevan Jovetic. Non tradisce il montenegrino che affossa un'Udinese in fase turnover con una doppietta a seguito del gol all'esordio del brasiliano Maicosuel, suo il primo gol dell'anno.
L'anticipo si chiude con la vittoria per 2-0 della Juve. Nel secondo tempo, a distanza di tre minuti, i gol di Lichtsteiner e Pirlo dopo che Vidal, nella prima frazione, si è fatto parare il rigore da Mirante.
Il gran show della domenica è aperto dal Milan, o meglio dallo scivolone del Milan. Complice Romero, la sfortuna, una grande Sampdoria e gli effetti di un mercato che sembra più un harakiri, i diavoli cedono al gol di Costa davanti al proprio pubblico.
I posticipi sono sette: pirotecnico Roma - Catania che finisce 2-2 con un legno per parte. Zeman non tradisce. Marchese e Gomez per i due vantaggi siciliani, raggiunti da Osvaldo in rovesciata e Nico Lopez, all'esordio subentrato a Totti, che scavalca l'avversario con un sombrero e calcia al volo di sinistro.
Partono in quarta Inter e Napoli. Se la squadra di Stramaccioni dà a suo modo il benvenuto ad un modesto Pescara, affossato da Snejider, Milito e Coutinho, il Napoli sbanca Palermo con gli acuti di Hamsik, Maggio e Cavani. La Lazio passa a Bergamo pur soffrendo: decisivo Hernanes nel primo tempo.
Il Genoa riparte da De Canio e centra la vittoria: decisivo un paio di volte Frey, ma i grifoni sono più in palla del Cagliari. Jorquera sbaglia il rigore, Merkel e Immobile nella riprese rimediano segnando i loro primi gol in Serie A.
Infine Siena e Torino impattano a reti inviolate. I granata annullano la penalizzazione di un punto mentre i toscani alleggeriscono la classifica che li vedeva partire da -6.
Luca Pelliccioni
Ma finalmente si riparte.
La prima giornata ci parla di una Fiorentina rivoluzionata, che ha detto addio a tanti elementi chiave per scommettere su nuovi volti dal sicuro talento. Un progetto che ruota attorno al grande campione: Stevan Jovetic. Non tradisce il montenegrino che affossa un'Udinese in fase turnover con una doppietta a seguito del gol all'esordio del brasiliano Maicosuel, suo il primo gol dell'anno.
L'anticipo si chiude con la vittoria per 2-0 della Juve. Nel secondo tempo, a distanza di tre minuti, i gol di Lichtsteiner e Pirlo dopo che Vidal, nella prima frazione, si è fatto parare il rigore da Mirante.
Il gran show della domenica è aperto dal Milan, o meglio dallo scivolone del Milan. Complice Romero, la sfortuna, una grande Sampdoria e gli effetti di un mercato che sembra più un harakiri, i diavoli cedono al gol di Costa davanti al proprio pubblico.
I posticipi sono sette: pirotecnico Roma - Catania che finisce 2-2 con un legno per parte. Zeman non tradisce. Marchese e Gomez per i due vantaggi siciliani, raggiunti da Osvaldo in rovesciata e Nico Lopez, all'esordio subentrato a Totti, che scavalca l'avversario con un sombrero e calcia al volo di sinistro.
Partono in quarta Inter e Napoli. Se la squadra di Stramaccioni dà a suo modo il benvenuto ad un modesto Pescara, affossato da Snejider, Milito e Coutinho, il Napoli sbanca Palermo con gli acuti di Hamsik, Maggio e Cavani. La Lazio passa a Bergamo pur soffrendo: decisivo Hernanes nel primo tempo.
Il Genoa riparte da De Canio e centra la vittoria: decisivo un paio di volte Frey, ma i grifoni sono più in palla del Cagliari. Jorquera sbaglia il rigore, Merkel e Immobile nella riprese rimediano segnando i loro primi gol in Serie A.
Infine Siena e Torino impattano a reti inviolate. I granata annullano la penalizzazione di un punto mentre i toscani alleggeriscono la classifica che li vedeva partire da -6.
Luca Pelliccioni
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