Non c'erano solo i giocatori a scommettere contro la propria squadra. Una volta conseguita sul campo la matematica retrocessione in serie B del Bari, "alcune frange degli stessi ultras avvicinarono i calciatori ed imposero loro di perdere le successive partite". Lo scrive il gip di Bari sottolineando come i tifosi volessero "lucrare anch'essi vincite in denaro, puntando sulla sconfitta dei propri ex beniamini".
Di questo parla nell'interrogatorio del 27 dicembre 2012 l'ex centrocampista barese Marco Rossi, ora al Cesena. Rossi ha detto agli investigatori che "poco prima della partita Cesena-Bari del 17 aprile 2012, alcuni capi ultras avevano intimato ai rappresentanti dei giocatori, tra cui il portiere Gillet e lo stesso Andrea Masiello, di perdere le successive due partite di campionato, ovvero Cesena-Bari e Bari-Sampdoria, in quanto avevano essi stessi scommesso sulla sconfitta del Bari".
"Nonostante le nemmeno tanto velate minacce - rileva il gip - i giocatori tuttavia avevano deciso di non aderire alle richieste dei tifosi".
Di questo parla nell'interrogatorio del 27 dicembre 2012 l'ex centrocampista barese Marco Rossi, ora al Cesena. Rossi ha detto agli investigatori che "poco prima della partita Cesena-Bari del 17 aprile 2012, alcuni capi ultras avevano intimato ai rappresentanti dei giocatori, tra cui il portiere Gillet e lo stesso Andrea Masiello, di perdere le successive due partite di campionato, ovvero Cesena-Bari e Bari-Sampdoria, in quanto avevano essi stessi scommesso sulla sconfitta del Bari".
"Nonostante le nemmeno tanto velate minacce - rileva il gip - i giocatori tuttavia avevano deciso di non aderire alle richieste dei tifosi".
Riproduzione riservata ©