Il caso plusvalenze ha travolto la Juventus e la Corte d’Appello della Federcalcio ha deciso di infliggere ai bianconeri una penalizzazione di 15 punti, da scontare nel campionato in corso. Una vicenda che era tornata d'attualità il 24 ottobre scorso quando la Procura di Torino aveva notificato alla Juventus la chiusura delle indagini preliminari, specificando i capi di accusa: plusvalenze fittizie, notizie false sugli stipendi dei calciatori, manipolazione del mercato, ostacolo alle autorità di vigilanza della Consob.
Quattro giorni dopo il CdA della Juventus si dimette in blocco. A dicembre, la Procura della Figc chiede la revocazione del primo processo che aveva prosciolto la società bianconera. Il resto è storia di oggi, con i 15 punti di penalità e l'inibizione per tutti i dirigenti coinvolti. Due anni all'ex presidente Andrea Agnelli e all'ex amministratore delegato Maurizio Arrivabene. Due anni e mezzo all'ex direttore sportivo Fabio Paratici, 16 mesi a Cherubini, 8 mesi a Pavel Nedved.
La Juventus non ci sta e parla di una palese disparità di trattamento rispetto a qualsiasi altra società. La squadra di Massimiliano Allegri dunque scende a 22 punti, al decimo posto assieme a Bologna ed Empoli e vede lontanissimo l'obiettivo minimo del quarto posto. Tutto questo ovviamente al netto dell'esito dell'appello al Consiglio di garanzia del Coni che potrà confermare la sentenza oppure annullarla.